L’AI e il miracolo dei Beatles

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(dalla nostra corrispondente da Londra, Antonella Zangaro)

L’Intelligenza Artificiale spesso fa paura per il suo incredibile potenziale, ma è anche capace di fare miracoli, come quello di ridarci i Beatles. Al completo. Paul McCartney alla sua età ne ha viste davvero di tutti i colori, ma mai si sarebbe immaginato di poter annunciare l’uscita di un singolo inedito della mitica band di Liverpool, riunita tutta insieme, compreso il compianto John Lennon. Eppure è così e così sarà verso fine anno quando arriverà Now and Then (Ora e Allora). La canzone d’amore frutto della immensa capacità creativa di John Lennon era rimasta abbozzata su una musicassetta sgarrupata registrata a casa a New York, nel 1978, due anni prima che uno psicopatico gli sparasse un colpo di pistola fatale davanti al suo portone. Yoko Ono, la vedova, aveva raccolto quello e diversi altri nastri che il marito aveva registrato artigianalmente, seduto al suo pianoforte, totalmente incurante dei rumori della città o dell’impianto elettrico difettoso che, su quel nastro in particolare, aveva lasciato tracce indelebili. Tutte le cassette raccolte recavano la dicitura “per Paul”, ma ci sono voluti almeno 15 anni prima che l’amico e sodale finalmente le ricevesse.

Quando Paul McCartney ha annunciato l’uscita di questo ultimo singolo, durante una intervista esclusiva rilasciata a BBC radio 4, ha ricostruito tutto l’accaduto e, con il disincanto divertito di un 80enne, ha ringraziato la tecnologia e la modernità per il supporto fornito. Questa volta, infatti, rispetto a quanto avvenuto con i due inediti pubblicati nel 1995/96, la musica è davvero cambiata. Ci ha pensato l’Intelligenza Artificiale a fare il miracolo, isolando la voce di John Lennon da tutti i suoni incisi nella registrazione, “pulendola” e  poi replicando quel timbro originale che accompagnava le note del singolo composto 45 anni fa. ‘Now And Then’, infatti, era nata, abbozzata, durante il periodo di ritiro dalle scene di Lennon che voleva dedicarsi alla famiglia e al figlio Sean. A lui, oggi, si sono sommati i tre compagni, Paul, George e Ringo, come se la tecnologia fosse riuscita a rimetterli tutti insieme negli studi di Abbey Road, capace di riavvolgere il nastro, del tempo. ‘Free as a Bird’ e ‘Real Love’, 27 anni fa, erano stati il primo passo, le prime incisioni all’indomani dalla scomparsa di Lennon; di fatto un primo tentativo di reunion della band dopo un quarto di secolo. Oggi si fa sul serio.

Quando Paul e gli altri misero in atto il primo tentativo di incidere quell’inedito della band, il risultato era stato fallimentare. Il nastro era davvero troppo logoro per pensare di salvare quello che conteneva, ovvero la voce di Lennon. George Harrison era stato il più critico derubricando la qualità dell’audio come “spazzatura” e opponendosi all’idea di completare il lavoro.  “I Beatles sono sempre stati una democrazia – ha ricordato oggi Paul – perciò ci fermammo lì”. Ma quel motivetto continuava a girare nella sua testa e quando il tecnico del suono, Emile De La Rey, è riuscito finalmente a sintonizzare il suo computer sulle quattro voci, isolandole e poi pulendo quella vecchia traccia audio da ogni rumore di sottofondo, il gioco era fatto.

L’Intelligenza Artificiale, venuta in soccorso dell’arte e della musica, ha di fatto implementato quello stesso procedimento che ha permesso a Paul McCartney di duettare con Lennon durante il suo ultimo tour. Un risultato che lui stesso ha definito “spaventoso quanto eccitante”; perché fa paura, va ammesso, ma che miracolo! Oggi, sempre più, gli algoritmi generativi sono in grado di produrre musica e canzoni senza aver bisogno di noi. Forbes ha stimato che Tencent Music, la piattaforma che diffonde musica in streaming popolarissima in Cina, riproduce almeno 1000 canzoni prodotte dall’Intelligenza Artificiale che, complessivamente, sono state ascoltate dagli utenti milioni di volte. Magari non diventeranno delle hit di successo, ma sicuramente si sono già rivelate molto utili per offrire sottofondi e basi audio originali. E chissà che poi, affinandosi e imparando a captare e reinterpretare i gusti del pubblico, la tecnologia non riuscirà anche a generare quel motivetto capace di scalare le classifiche. Ad oggi, intanto, l’idea di riascoltare di nuovo i Beatles ha sicuramente generato un grande entusiasmo. Per tutte le generazioni.

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