LIBRI/ ‘Le armi della luce’, un inno all’ottimismo contro la paura l’ultimo libro di Ken Follett

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(dalla nostra corrispondente da Londra, Antonella Zangaro)

Ama la musica tanto quanto scrivere, ma sono i libri che lo hanno reso una star. E’ uscito in contemporanea mondiale, già tradotto in 23 lingue, l’ultimo romanzo di Ken Follett che, mentre presenta quello che si candida ad essere l’ultimo di una serie di best-seller, aggiunge un piccolo dettaglio: “L’editore mi ha appena comunicato che ad oggi ho venduto 191 milioni di copie”. 50 anni di carriera esemplare per lo scrittore nato in Galles che oggi vive nell’Herdfordshire con la moglie Barbara e sei cani Labrador. ‘Le armi della luce‘, che in Italia è edito da Mondadori, è l’ultimo, epico capitolo della saga iniziata con ‘I Pilastri della Terra‘ nel 1989. Una garanzia per gli amanti del genere storico che in Follett continueranno a trovare uno studioso attento e pignolo.

“Amo raccontare i fatti per quello che sono stati realmente” chiarisce alla presentazione del libro presso la Royal Overseas Legue nel centro di Londra, esattamente un giorno prima del lancio mondiale. Ed è per questa ossessione che indugia nel fornire dettagli sulla genesi di questo che è il quinto capitolo della saga di Kingsbridge, il villaggio inventato per fare da sfondo alle vicende che hanno cambiato il mondo dal 997 d.c. alla fine del ‘700, epoca di ambientazione di questo ultimo libro. Follett oggi accende una luce sul secolo della rivoluzione industriale che ha introdotto macchinari sempre più evoluti, in particolare per filare la lana e realizzare tessuti. Quella era l’epoca in cui i migliori committenti erano gli eserciti impegnati nelle guerre napoleoniche che ridisegnavano i confini dell’Europa e mettevano a repentaglio il lavoro dell’uomo sostituito in velocità e destrezza dalle macchine.

Ken Follett, Ph. Jake Curtis

Ad ascoltarlo, in sala, ci sono i giornalisti della stampa internazionale ai quali racconta la sua ossessione per l’autenticità dei dettagli storici che lo ha portato a visitare diversi musei e soprattutto gli ha fatto trascorrere una settimana a Waterloo, là dove si consumò la battaglia che pose fine all’epopea di Bonaparte e che chiude quest’ultimo romanzo. Ha pagato profumatamente e contestato ossessivamente diversi storici lungo la preparazione del volume che, come tutti i precedenti, porta con sé anche un messaggio politico.

Ken Follett è da sempre un sostenitore del partito Laburista inglese, dal quale si era allontanato durante la parentesi Corbiniana, per poi riavvicinarsi adesso con l’ultimo leader, il più moderato, Sir Keir Starmer. Anche sua moglie è una ex deputata della sinistra inglese. Da qui si capiscono molti aspetti del libro ed è chiara la posizione dell’autore in fatto di diritti, lavoro, questioni di genere e la sua idea di futuro. Ne ‘Le Armi della Luce’ ci sono le lotte della forza lavoro per organizzarsi attraverso la creazione dei sindacati a rappresentarli davanti a padroni senza regole e senza rispetto. Ci sono le donne protagoniste delle battaglie contro il costo dei beni primari, a cominciare dal pane diventato proibitivo per effetto della guerra. C’è l’amore omosessuale tra due donne e quello passionale ed adultero della moglie di un prete insoddisfatta. Ci sono i bambini sfruttati e affamati di cibo e conoscenza e le élite drammaticamente lontane dal popolo che muore di fame e di guerra. Ken Follett non ama le destre di ieri e di oggi e teme le loro derive; condanna il suo Paese per aver rabberciato una Brexit tremenda e per questo motivo confida di vedere un cambio di rotta, in Gran Bretagna, con le prossime elezioni politiche. Era a Versailles durante la prima visita in Francia del nuovo re Carlo III e mentre quest’ultimo arringava il parlamento sottolineando l’importanza della lotta al cambiamento climatico, lui lanciava un ponte a cavallo della Manica annunciando la nascita di un nuovo premio letterario anglo-francese insieme alla regina Camilla. Con l’ottimismo che lo contraddistingue è convinto che la storia insegni che si deve avere fiducia nel domani e con ogni probabilità nella sua biblioteca, dove nove piani di scaffali raccolgono tutti i suoi libri nelle diverse edizioni pubblicate nel mondo, presto ci sarà il nuovo capitolo della saga di Kingsbridge e sarà molto, molto vicino ai giorni nostri.

Ken Follett, Ph. Jake Curtis

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