Le orchestre da ballo scendono in piazza a Piacenza e chiedono al Governo garanzie per una ripartenza

Last Updated: 25 Maggio 2021By Tags: , , ,

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No ballo? No orchestre: è questo lo slogan scelto da Unione Obis (l’associazione che riunisce le orchestre da ballo italiane) per denunciare il permanere di una situazione di immobilità del settore che potrebbe essere la condanna a morte per un comparto che conta oltre 15.000 addetti, lavoratori e imprese, oltre a un numeroso indotto, operando in ambito culturale e sociale e nella custodia della tradizione.
“Le conseguenze devastanti di 15 mesi di sospensione di ogni attività legata alle Orchestre da Ballo -sottolinea l’Obis- ha annientato la categoria. A questo si aggiunge l’impossibilità di costruire un futuro anche per i prossimi mesi. Se tutti gli altri settori economici hanno la possibilità concessa dal Governo di programmare la ripresa, le aziende del ballo non vedono la fine della crisi, perché dipendenti esclusivamente da un esercizio – il ballo – che, ancora oggi, non è stato disciplinato”.
“Il blocco dell’attività del ballo anche per le sagre enogastronomiche e feste patronali -sottolinea Moreno Conficconi, presidente dell’Unione Obis e membro degli Extraliscio- crea una situazione tragica, 15.000 musicisti delle orchestre da ballo rimarranno senza lavoro anche questa estate dopo 15 mesi di fermo totale. Migliaia di orchestre da ballo sono al collasso, stiamo parlando di vere imprese con costi da sostenere e dipendenti. Per questo motivo -spiega Conficconi- venerdì 28 maggio scenderemo in piazza a Piacenza con una manifestazione pacifica per chiedere al governo l’immediata riapertura dell’attività del ballo adottando protocolli adeguati come tutte le altre attività”.
L’Unione Obis, rappresentante delle orchestre del ballo italiane, ha organizzato una manifestazione nazionale per venerdì 28 maggio in piazza Cavalli a Piacenza alle ore 18,30 con i musicisti delle orchestre da ballo e i loro strumenti, per sensibilizzare il Governo sulla gravità del problema e sull’impossibilità di attendere oltre, pena la chiusura definitiva di migliaia di aziende.
I punti che porteranno all’attenzione delle autorità sono:
Riconoscere come non più giustificata la sospensione dell’attività del ballo.
Indicare una data certa e prossima, che consenta l’esercizio del ballo per coloro che sono vaccinati, immuni perché già contagiati e guariti, oppure con tampone effettuato nelle 48 ore, infine, per i congiunti.
Siano autorizzate e disciplinate le sagre enogastronomiche e le feste patronali.
Siano adottati i protocolli per lo svolgimento in sicurezza delle attività del ballo.
Sia garantito un adeguato sostegno economico all’intero comparto fino a quando non venga messo nelle medesime condizioni di ogni altro settore.

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