Nel giorno in cui annuncia il Jova Beach Party 2022 Jovanotti esce con il brano ‘futurista’ ‘Il Boom’

Last Updated: 19 Novembre 2021By Tags: , , ,

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(di Daniele Rossignoli) “Nell’ottobre dello scorso anno nella nostra vita si è riaperto un po’ il cielo e la prima cosa che ho avuto desiderio di fare è stata quella di fare musica, una cosa che avevo rimosso anche da ascoltatore. Ho cominciato a scrivere e ho scritto tantissimo, come un pazzo”. Così Jovanotti spiega come è nato il suo ultimo singolo ‘Il Boom’ (Polydor Universal): “il primo di un lungo viaggio di canzoni che ci porteranno verso Jova Beach e oltre”. Ed è proprio durante la presentazione della nuova edizione del suo Jova Beach Party (in partenza dal 2 luglio per 12 spiagge fino a settembre), che Jovanotti spiega come, appena si è aperto uno spiraglio dalla pandemia lo scorso anno, abbia scritto una trentina di canzoni.

“Una dopo l’altra -precisa- in maniera così istintiva e così festosa e celebrativa rispetto alla vita che ricominciava, che ero io stesso impaurito da tanta ingenuità, con testi che uscivano senza un giudizio. Ho scritto tutti questi pezzi ma non erano un disco, non erano un album. Questo -tiene a sottolineare- non è un album perché non lo voglio fare. E’ semplicemente un disco che però non faremo uscire, non lo pubblicheremo. Faremo uscire una canzone alla volta, senza nessuna data precisa, quando ne avremo voglia tant’è -aggiunge- che a dicembre usciranno sette brani tutti insieme”.

Tornando al singolo, “sono 3’15’’ durante i quali succede di tutto, come capita a volte con quei pezzi che diventano ‘primi singoli’, ma che non era previsto che lo fossero (ma del resto che boom sarebbe sennò?)”, aggiunge Jovanotti. “La mia casa discografica lo ha ascoltato e si è gasata e abbiamo deciso che, nonostante io sia ancora al lavoro su una marea di canzoni da portare in fondo, questa è pronta da buttare fuori nel giorno in cui presentiamo il Jova Beach. È un pezzo futurista, rapido, che mi fa pensare a quando lo suoneremo in spiaggia con tutte le strobo accese e davanti a me ci sarà la mia gente, una tribù che balla”.

“In questo tempo in cui intorno ad una parola tutti si accapigliano -spiega ancora Jovanotti- io mi sono divertito a smontarle un po’, le ho messe in un frullatore senza pensarci troppo, seguendo il suono, le immagini che nascevano seguendo il suono del pezzo, senza giudizio, come in un gioco a incastro. Se poi qualcuno vorrà trovarci un significato -conclude- io sono aperto a ogni interpretazione, anzi sono curioso se accadrà”.

Il brano è figlio del pensiero astratto, così come l’artwork futurista realizzato per la cover. Qui, ancora una volta, la magia di Jovanotti non si fa attendere, arriva dritta e immediata, protagonista di un viaggio fisico e spirituale fuori dagli schemi. Con giochi di parole e trascinanti intrecci ritmici, il brano si snoda tra visioni e sonorità travolgenti.

Il brano ha anche un ha anche un ‘visual’ (che non è un vero e proprio video e nemmeno un lyric video), una piccola opera d’arte grafica a cura di Shipmate insieme ai ragazzi del laboratorio Ocular Lab. Ispirandosi al futurismo di gente come Depero o Giacomo Balla, lo studio grafico ha realizzato questa ‘cosa’ per accompagnare e sottolineare l’atmosfera del nuovo pezzo di Lorenzo Cherubini.

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