La Scala riparte con un trittico rossiniano: L’italiana in Algeri, Il barbiere di Siviglia e Il turco in Italia

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La Scala riapre al pubblico dopo la pausa estiva con un trittico rossiniano: un classico, una nuova produzione e uno spettacolo visto una sola sera ripercorrono l’esplosione di musica, intelligenza e giovinezza con cui nel giro di soli tre anni, tra il 1813 e il 1816, il compositore poco più che ventenne rivoluzionò il genere glorioso dell’opera buffa italiana. Si comincia il 10 settembre con il ritorno dell’Italiana in Algeri diretta da Ottavio Dantone nello storico allestimento di Ponnelle, mentre il 30 settembre va in scena Il barbiere di Siviglia diretto da Riccardo Chailly in una nuova produzione firmata da Leo Muscato con Mattia Olivieri e Cecilia Molinari protagonisti. Infine, dal 13 ottobre, Diego Fasolis torna a dirigere Il turco in Italia con Erwin Schrott e Rosa Feola, nell’allestimento di Roberto Andò che fu interrotto dalla pandemia dopo la prima il 22 febbraio 2020.

È rossiniano anche il programma per i più piccoli: dal 10 ottobre riprendono le rappresentazioni de La Cenerentola per i bambini per le scuole e per le famiglie.

Si comincia dal 10 settembre con L’italiana in Algeri diretta da Ottavio Dantone, un Maestro che alla Scala è stato di casa sia nel repertorio barocco (ricordiamo Rinaldo di Händel nel 2005), sia in Mozart (Così fan tutte nel 2007) e Rossini (Il viaggio a Reims nel 2009 e La Cenerentola nel 2019), oltre a essere ospite regolare della Filarmonica. L’opera viene riproposta nel classico allestimento di Jean-Pierre Ponnelle che aprì la Stagione 1973/74, unico caso di 7 dicembre ‘buffo’ nella storia scaligera, qui ripreso da Grischa Asagaroff che di Ponnelle è stato assistente e che ha recentemente ripreso alla Scala anche La Cenerentola. Alla Scala Asagaroff ha firmato anche L’elisir d’amore nel 2019 e gli spettacoli del progetto ‘Grandi spettacoli per piccoli’.

Debutta alla Scala come Isabella il giovane mezzosoprano francese Gaëlle Arquez. Al suo fianco il basso Mirco Palazzi, che proprio in Rossini ha debuttato alla Scala nel 2008 cantando nello Stabat Mater diretto da Riccardo Chailly, mentre si alternano nella parte di Lindoro i tenori Maxim Mironov (già Don Ramiro nella recente ripresa della La Cenerentola nell’allestimento di Ponnelle) e Antonino Siragusa. Come Taddeo torna alla Scala Roberto De Candia. Elvira ha la voce di Enkeleda Kamani, Zulma è la giovane Svetlina Stoyanova in rapida ascesa (alla Scala notevolissimo Cherubino nelle ultime Nozze) e Haly Giulio Mastrototaro (già applaudito alla Scala nel febbraio 2020 come Don Geronio nel Turco in Italia).

 

10, 13, 16, 18 settembre 2021

L’italiana in Algeri

Ottavio Dantone, direttore

Jean-Pierre Ponnelle, regia, scene e costumi – regia ripresa da Grischa Asagaroff

Marco Filibeck, luci

Mirco Palazzi, Mustafà – Gaëlle Arquez, Isabella – Maxim Mironov /Antonino Siragusa, Lindoro –Roberto De Candia, Taddeo – Giulio Mastrototaro, Haly – Enkeleda Kamani, Elvira – Svetlina Stoyanova, Zulma

 

Il legame tra Riccardo Chailly e la musica di Rossini è antico e profondo ed è entrato nella storia dell’interpretazione. Basti pensare all’incisione da giovanissimo di Guglielmo Tell con Mirella Freni e Luciano Pavarotti, a quelle dello stesso Barbiere con l’Orchestra scaligera e Marilyn Horne, del Turco in Italia con i complessi bolognesi e Cecilia Bartoli, dell’integrale delle Cantate con Juan Diego Flórez, ancora la Bartoli e la Filarmonica scaligera, delle Rarità con l’Orchestra Verdi, dello Stabat Mater con il Concertgebouw; e alla Scala al Turco in Italia con la regia di Cobelli e Mariella Devia, al Barbiere con la regia di Arias e Sonia Ganassi e Juan Diego Flórez e alla recente Gazza ladra con Gabriele Salvatores.

Per questo la decisione di presentare un nuovo Barbiere di Siviglia secondo l’edizione critica di Alberto Zedda del 2014 è un passaggio importante, sottolineato dal debutto alla Scala di un regista intelligente e poetico come Leo Muscato e un cast di sicuro interesse: Mattia Olivieri, già protagonista alla Scala di una ricca galleria di personaggi, affronta il ruolo di Figaro accanto alla Rosina di Cecilia Molinari, mezzosoprano emergente formatasi a Pesaro con Alberto Zedda. Marco Filippo Romano è Bartolo mentre Maxim Mironov e Antonino Siragusa si alternano nella parte di Lindoro, particolarmente valorizzata dall’esecuzione integrale della partitura, e Mirco Palazzi è Basilio. Il nuovo Barbiere di Siviglia è la prima nuova produzione in presenza di pubblico dopo i mesi drammatici della pandemia.

 

30 settembre; 2 e 5, 9, 11, 15 ottobre 2021

Il barbiere di Siviglia – NUOVA PRODUZIONE

Riccardo Chailly, direttore

Leo Muscato, regia

Federica Parolini, scene – Silvia Aymonino, costumi – Alessandro Verazzi, luci

Mattia Olivieri, Figaro – Cecilia Molinari, Rosina – Maxim Mironov/ Antonino Siragusa, Conte di Almaviva – Marco Filippo Romano, Bartolo – Mirco Palazzi, Basilio – Costantino Finucci, Fiorello – Lavinia Bini, Berta

 

Il Teatro alla Scala ha prodotto nel febbraio 2020 un nuovo allestimento del capolavoro comico di Rossini, che qui vide la luce nel 1814 e rinacque grazie alla ripresa dell’allestimento di Franco Zeffirelli del 1955 con Maria Callas, per ritornare nel 1997 con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Giancarlo Cobelli. La produzione, andata in scena unicamente il 22 febbraio 2020 prima della chiusura dei Teatri a causa della pandemia, è firmata da Roberto Andò, intellettuale e regista di cinema, opera e prosa, e premiato narratore, mentre per il direttore Diego Fasolis è stata la prima opera rossiniana alla Scala dopo i successi ottenuti con Händel e Mozart. A ottobre Fasolis torna a dirigerla forte di un cast che unisce la facilità belcantistica alla disinvoltura in scena: Rosa Feola, già interprete alla Scala della Gazza ladra e del Don Pasquale diretti da Riccardo Chailly e de L’elisir d’amore diretto da Michele Gamba; Erwin Schrott, applaudito di recente alla Scala come Alidoro nella rossiniana Cenerentola, oltre che in Don Giovanni, Carmen e Moïse et Pharaon; Giulio Mastrototaro, Laura Verrecchia e Manuel Amati, già impegnati nell’edizione 2020, Antonino Siragusa e Alessio Arduini.

 

13, 18, 20, 22 e 25 ottobre 2021

Il turco in Italia

Diego Fasolis, direttore

Roberto Andò, regia

Gianni Carluccio, scene e luci – Nanà Cecchi, costumi – Luca Scarzella, video

Erwin Schrott, Selim – Rosa Feola, Donna Fiorilla – Giulio Mastrototaro, Don Geronio – Antonino Siragusa, Don Narciso – Alessio Arduini, Prosdocimo – Laura Verrecchia, Zaida – Manuel Amati, Albazar

 

 

 

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