Il 20 giugno gli studenti del CPM Music Institute, presieduto da Franco Mussida, tornano live per il 3° anno consecutivo al Castello Sforzesco di Milano, in occasione della 9° edizione di Estate Sforzesca 2021, rassegna promossa e coordinata dal Comune di Milano, Assessorato alla Cultura e Area Spettacolo.

I giovani studenti dei corsi Accademici e Pre Accademici del CPM porteranno in scena alle ore 20,45 lo spettacolo ‘Musica per cambiare il mondo…Musica bene comune’. Un evento/concerto unico che, con i testi e la regia di Franco Mussida, vedrà i musicisti del CPM interpretare oltre 20 brani di 18 artisti nazionali e internazionali che hanno fatto la storia nazionale e internazionale della Popular Music. Brani di generi e culture diverse, legati fra loro per la particolare attenzione alle tematiche sociali e ambientali. Un ricco repertorio di brani che abbraccia un arco temporale di 60 anni di storia e si riflette sul presente grazie a nuovi arrangiamenti e interpretazioni: dai Led Zeppelin e gli U2 a Frank Zappa e Michael Jackson, passando per celebri cantautori italiani, ma anche emergenti.

In scaletta anche un arrangiamento esclusivo di Franco Mussida del brano ‘Eppure Soffia’ di Pierangelo Bertoli e una speciale versione rap di ‘L’Avvelenata’ di , realizzata in collaborazione con il M° Alberto Cipolla.

Special guest della serata i Jaspers, band nata al CPM Music Institute e che da ormai quattro anni anima il salotto televisivo dello storico programma calcistico ‘Quelli che il calcio’ in onda su Rai2.

 “Il CPM Music Institute -spiega Franco Mussida- vuole dedicare questo evento a tutti gli artisti e musicisti che nella loro carriera hanno offerto musica e canzoni che racchiudono in sé visioni di un futuro rispettoso della natura, della libertà dell’uomo come essere sociale che promuove concordia e solidarietà. Quelli che con critiche anche taglienti esortano a raggiugere questo fine. Quelli che sottolineano la dimensione umanistica, il ruolo dell’arte del suono, promuovendo la speranza di poter vivere in equilibrio tra di noi e con il pianeta”.

“Un concerto -sottolinea Mussida- dedicato anche a tutti gli operatori, agli addetti, a chi si occupa di suoni, luci, chi aiuta il realizzarsi di progetti, registrazioni, concerti, che con il loro lavoro, promuovendo l’elemento musicale, stimolano l’attuarsi di una società più unita e solidale, più rispettosa e non violenta. Non è un concerto che guarda indietro, ma che guarda avanti ad una ripresa che tiene conto di una nuova richiesta di qualità. Qualcosa che riguarda non solo gli addetti, i musicisti, ma che, in quanto la musica andrebbe considerata un bene comune, riguarda soprattutto gli ascoltatori e i futuri giovani musicisti per i quali tutti noi lavoriamo affinché possano creare e lavorare con sempre più consapevolezza del ruolo essenziale che il suono e la musica ricoprono nel mondo”.