INTERVISTA/ Giorgio Faletti musicista grazie ad una gamba rotta, il ricordo della moglie
(di Daniele Rossignoli) Di Giorgio Faletti comico si ricordano le gesta di Vito Catozzo al ‘Drive In’ e numerose altre sue interpretazioni. Di Faletti scrittore parlano i numeri: nove romanzi (dei quali tre postumi) e milioni di copie vendute. Di come, però, sia nata la sua passione per la musica poco si sa. Tutto è capitato quasi per caso, racconta a IlMohicano la moglie di Faletti, Roberta Bellesini, che alla Mondadori di via Marghera a Milano ha partecipato alla presentazione del libro di Stefania Bonomi ‘Il pentagramma dell’anima’, liberamente ispirato al poliedrico artista astigiano, scomparso nel 2014. Tutto si deve ad un banale infortunio, ad una gamba ingessata che costrinse Faletti chiuso in casa per lunghi giorni, senza poter far nulla.
“Giorgio è sempre stato un appassionato di musica, fin da quando era ragazzo -racconta la moglie- ma ad un certo punto ebbe un incidente e si ruppe una gamba.. Il fatto di rimanere per tanto tempo immobilizzato era per lui un dramma. Pensò allora che, forse, era un bel modo di impiegare quel momento di pausa forzata per imparare a suonare la chitarra. A turno -prosegue nel suo ricordo Roberta Bellesini – invitava a casa amici musicisti e da loro ha imparato i primi rudimenti di chitarra. Da autodidatta ha poi iniziato a suonare anche al pianoforte e a comporre alcune canzoni. Da lì è partita la sua carriera anche di cantautore”.