INTERVISTA/ Riopy, la mia musica come antidepressivo

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(di Daniele Rossignoli) La musica come antidepressivo. E’ quanto propone il giovane pianista e compositore francese Riopy, che a settembre ha pubblicato per Warner Classic ‘Tree of Light’, album composto da dieci brani dedicati ai temi della meditazione e della consapevolezza di se stessi e dell’ambiente in cui viviamo. “La mia musica -spiega Riopy a ‘IlMohicano’– può offrire un giusto riequilibrio tra le onde nel cervello per chi soffre di depressione. Per ascoltare i miei brani bisogna stare comodamente seduti, calmi e concentrati sull’effetto che potranno fare su di te”.

In pratica, sostiene Riopy, si tratta di un album “curativo: la musica mi ha aiutato in diverse situazione. Io stesso soffrivo di depressione -racconta- e viaggiando molto mi sono accorto di come in tutti i Paesi vi siano gli stessi problemi mentali. Molti dottori e psicoterapeuti usano la musica come terapia anche perchè -sottolinea- non ha controindicazioni e neppure effetti collaterali”. Ecco quindi che oltre alle medicine e alle sedute da analisti, chi soffre di depressione può provare ad abbinare la musica come ulteriore ‘medicina’ per combattere questo male invisibile.

Ad ottobre Riopy ha anche realizzato una nuova versione del brano ‘Meditation’ scaricabile dall’app ‘Calm’, che si intitola ‘Med66’: si tratta 66 minuti di musica basata su battiti binaurali e toni isocronici che conducono chi ascolta verso uno stato di pace, ideale per la meditazione. L’applicazione è stata definita come “la più felice del mondo” dal Center for Human Technology. “Il mio -tiene a precisare Riopy- non è un approccio spirituale ma olistico tra corpo, mente e scienza. La musica può salvare il mondo e può essere usata per curare e guarire”.

“Il nostro cervello -spiega ancora il giovane compositore francese- è attraversato da onde delta, alfa, beta e gamma e si ritiene che rappresentino lo spettro della coscienza umana. Diverse onde cerebrali si attivano per diverse funzioni. Ad esempio, quando dobbiamo risolvere un problema o concentrarci su una attività mentale, le onde beta aiutano il nostro cervello ad accelerare i nostri processi mentali. Se però le onde beta rimangono costantemente attive -sottolinea- rischiamo l’esaurimento. Le onde alfa, invece, le ritroviamo in uno stato di rilassamento e possiamo attivarle semplicemente chiudendo gli occhi”.

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