‘Chi sta uccidendo i musicisti?’, se ne parla al Festival dell’Economia di Trento

Last Updated: 7 Maggio 2024By Tags:

Musica

‘Video Killed the Radio Star’ cantavano i The Buggles nel ’79. Ma chi sta ‘uccidendo’ i musicisti di oggi, strangolati da un mercato che non li tutela? Se lo chiede l’edizione 2024 del Festival dell’Economia di Trento, organizzato dal Gruppo 24 ORE insieme a Trentino Marketing dedicando ampio spazio al settoreche. Un settore che, dati alla mano, è più in salute che mai, eppure resta sordo alle esigenze di chi vive, o prova a vivere, di musica: solo in Italia, 43mila persone. 

FESTIVAL DELL’ECONOMIA DI TRENTO

È nella cornice del Fuori Festival che si sviluppa, domenica 26 maggio, dalle ore 12, il talk ‘Etica ed economia nel music business: la strada cooperativa’. Lo organizza Rete Doc, rete cooperativa del settore artistico in Italia, su invito dell’Università di Trento. Partecipano Demetrio Chiappa, presidente di Rete Doc, Andrea Ponzoni, CEO Freecom Hub e l’artista Omar Pedrini. Modera Francesca Martinelli, direttrice della Fondazione Centro Studi Doc. Sono loro a dare impulso a un dibattito che parte dalla fotografia impietosa della situazione, attingendo ai modelli sperimentati nel mondo della cooperazione.

IL MERCATO MUSICALE

Superata la crisi pandemica, il mercato musicale ha generato nel 2022 (secondo gli ultimi dati di Fondazione Symbola) un indotto di 26,3 miliardi di dollari. Quasi la metà deriva dallo streaming. Una crescita trainata dal comparto discografico e dal live, proseguita anche nel 2023. Ma dal punto di vista degli artisti, specialmente in Italia, il panorama è desolante.

IN ITALIA 43 MILA MUSICISTI

Nel nostro paese vivono circa 43.000 musiciste e musicisti, tra orchestrali e cantanti, prendendo in considerazione tutti i generi musicali. E non tutti sono dei big. La loro retribuzione media è di 6.800 euro all’anno, appena al di sotto della soglia di povertà. Senza contare l’assenza di tutele, il lavoro sommerso, il rischio di burnout. Il paradosso della ‘precarietà a tempo indeterminato’ danneggia non solo loro, ma anche la qualità della musica, incoraggiando un appiattimento generale delle proposte creative.

Se il problema può essere identificato nel modello di business attuale, da una riflessione su queste dinamiche emergono ipotesi di percorsi basati sul modello cooperativo. Modello che parte dal basso e si concentra in primis sulla sostenibilità delle carriere, al tempo stesso economica e artistica. Un rovesciamento di prospettive salutare.

IL TALK

Durante l’incontro verranno presentate case history di successo, esempi concreti di management musicale. Esempi che privilegiano il progetto artistico rispetto alla ricerca del puro e semplice profitto.  Demetrio Chiappa presenterà l’esempio di Rete Doc, opportunità alternativa all’isolamento e al lavoro nero. Una piattaforma di cooperative e realtà che offre tutele e abbraccia tutti i settori della creatività, radicandosi in particolare nel mondo della musica. Andrea Ponzoni approfondirà i servizi offerti a musiciste e musicisti da Freecom Hub, che nasce sempre nell’alveo di Rete Doc. Omar Pedrini, membro fondatore e principale autore dei Timoria racconterà la sua esperienza con il mondo cooperativo.

Credit Photo: Jarno Iotti

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