La drammatica attualità del FEMMINICIDIO: Damiano Michieletto porta a Londra la ‘Carmen’

Musica

Eros e Thanatos ballano abbracciati sul palco della Royal Opera House di Covent Garden a Londra sotto la direzione di Damiano Michieletto.

L’amore appassionato è quello di Carmen per la libertà, per la vita secondo le sue regole ed il suo stile randagio. La morte è silenziosa come le carte dei tarocchi che scrivono il loro disegno nefasto lasciando alla speranza solo lo spazio per riempire di passione ogni istante di una breve vita.

COME IN UN FILM WESTERN

La scena si muove come in un film western animato dai colori di una terra bruciata dal sole, dalla fatica di una classe lavoratrice che veste “tute blu” e suda come un branco selvaggio in cerca dei piaceri più istintivi, con dinamiche fatte di beffe, risse e duelli d’amore.

La drammatica attualità del FEMMINICIDIO: Damiano Michieletto porta a Londra la ‘Carmen’. ©2024 Camilla Greenwell

UN’OPERA INIZALMENTE INCOMPRESA

Quando Bizet presentò la sua opera in quattro atti nel 1875 dovette affrontare la delusione generata dall’insuccesso di un racconto che era nato per essere popolare, basso ed immediato e colpire il pubblico che invece non sembrava ancora pronto a lasciare lo stile più classico di Verdi e Wagner. I suoi contemporanei non capirono immediatamente “l’opera comica in quattro atti” dal sapore esotico e gitano, colorato dai toni della passione e della violenza.

POI IL PERIODO VERISTA

Ma bastò poco e dopo la prematura morte del compositore, anche grazie al suo lavoro, si aprirono le porte ad un nuovo genere di realismo brutale, quello del periodo verista. Un passaggio chiave che Oliver Mears e Antonio Pappano, rispettivamente direttore e direttore musicale della Opera e della Royal Opera di Londra vogliono sottolineare alla presentazione della versione di Michieletto che ha debuttato a Londra il 5 Aprile.

La drammatica attualità del FEMMINICIDIO: Damiano Michieletto porta a Londra la ‘Carmen’. ©2024 Camilla Greenwell

LE NOVITA’

Questi i presupposti che presentano l’ingresso in scena di personaggi rumorosi, sporchi e randagi conditi da un elemento perturbante finora inedito sulla scena, ma qui rappresentato per la prima volta, silente e nero.

Indosso l’abito delle andaluse, nero come il lutto ed il desiderio di morte per tutto ciò che si oppone al suo disegno, la madre di Don Josè non parla, non interagisce ma impone la sua presenza con i passi della forza volitiva di una donna che ha deciso il futuro di suo figlio giudica Carmen solo un incidente di percorso pericoloso e del quale sbarazzarsi.

BRACCIO DI FERRO IN TRE ATTI

E’ un braccio di ferro in tre atti quello che si consume mentre Josè combatte senza trovare una via d’uscita strattonato tra l’afflato verso la passione e la vita senza regole che corre insieme alla donna che incarna Eros e libertà e l’ordine religioso e timorato di Dio che la madre ha stabilito debba essere giusto per lui. Del quadretto voluto e imposto dalla madre fa parte anche  una donna, Michela, l’anti Carmen che calza a pennello in questo disegno.

La drammatica attualità del FEMMINICIDIO: Damiano Michieletto porta a Londra la ‘Carmen’. ©2024 Camilla Greenwell

UNA FOLLA ANIMALESCA E ABBACINATA DAL SOLE

Il palco si muove con gli stracci colorati di una folla animalesca rissosa  e abbacinata dal sole che ha bruciato tutta la sterpaglia intorno. Tra scherzi, dispetti, bambini che si infilano tra gli adulti ripetendone le dinamiche, Carmen rincorre la sua passione per gli uomini e gli espedienti che ne garantiscano la vita senza regole. Don Josè deve vedersela con la gelosia nei confronti del torero e di chiunque guardi alla sua donna con voluttà mentre l’ombra spettrale del desiderio repressivo di sua madre manda in avanti la donna “ideale”, soldi e lettere piene di ricatti per riaverlo.

LA MODERNITA’ NELL’EPILOGO

Una lo provoca intingendo di Eros ogni sguardo, l’altra lo manipola. La terribile modernità dell’opera di Bizet sta nell’epilogo, quello in cui un uomo è incapace di fare i conti con la sua debolezza. Il femminicidio, rappresentato con tragica violenza che arriva allo stomaco come un pugno a ricordare la lunga interminabile scia di donne che ancora oggi vengono uccise da chi diceva di amarle, si consuma su quel palco, nudo. Carmen muore strangolata da chi, non amandola, pensa di poter possedere anche il suo diritto alla vita, convinto di possederla fino alla morte.

A LONDRA FINO AL 31 MAGGIO, IN DIRETTA TV IN ITALIA IL 1° MAGGIO

La madre di Don Josè ha vinto e getta l’arcano maggiore della Morte su quel corpo che non vibrerà più di gioia nè di passione. Ma a vincere in realtà è solo l’ombra scura della violenza, diretta ed indiretta, perpetrata per distruggere facendo leva sulla debolezza umana, in una tragica modernità che rende l’opera di Michieletto vera e drammaticamente attuale. Carmen sarà a Londra fino al 31 maggio ed in diretta mondiale su gli schermi di 21 paesi, compresa l’Italia, il 1 maggio.

 

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