‘Aggiungi un posto a tavola’ festeggia 50 anni al Teatro Nazionale

Last Updated: 29 Febbraio 2024By Tags:

Milano

‘Aggiungi un posto a tavola’ festeggia 50 anni al Teatro Nazionale. Alessandro Longobardi per Viola produzioni – Centro di Produzione Teatrale, presenta la nuova edizione del musical di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritta con Jaja Fiastri, con le musiche composte da Armando Trovajoli.

DOPO QUATTRO ANNI TORNA AL TEATRO NAZIONALE

Dopo quattro stagioni lo spettacolo torna in scena al Teatro Nazionale di Milano dal 7 al 30 marzo e al Teatro Alfieri di Torino dal 4 al 7 aprile. Lo spettacolo riparte poi nella prossima stagione in tour dal Teatro Brancaccio di Roma con un nuovo cast.

LA REGIA DI MARCO SIMEOLI

In questa edizione la messa in scena della regia originale di Garinei e Giovannini è stata affidata a Marco Simeoli. “Dopo quasi 800 repliche eseguite nei ruoli di Toto e poi del Sindaco, che manterrò in questa nuova edizione, sono davvero emozionato per questo incarico. Ringrazio la produzione e gli autori per la fiducia accordatami. Una grande responsabilità che affronto con entusiasmo e impegno. Voglio fare un’edizione indimenticabile che onori gli autori che nel 1974 concepirono una delle più belle commedie musicali italiane dal successo inossidabile”.

GIOVANNI SCIFONI NEI PANNI DI DON SILVESTRO

Nel ruolo di Don Silvestro Giovanni Scifoni. “Un desiderio che diviene realtà”, afferma. “È la prima volta che partecipo a una grossa produzione musical. Mio padre mi fece vedere ‘Aggiungi un posto a tavola’ in televisione che avevo 6 anni, mi ricordo ogni gesto. Sono entusiasta e terrorizzato; non vedo l’ora di dare il mangime alla colomba”.

SPECIAL GUEST LORELLA CUCCARINI 

“Un altro sogno che si avvera”, sottolinea. ‘Aggiungi un posto a tavola’, ricorda  “fu la prima commedia musicale della mia infanzia. La vidi più volte con cast diversi, conoscevo a memoria tutte le canzoni e da adolescente mi immaginavo sul palco come Clementina. A distanza di 50 anni, ho il privilegio di farne parte, nel ruolo sfidante di Consolazione. Un personaggio nuovo per me, divertente e ironico. Un ruolo iconico che è stato interpretato da stelle della commedia musicale come Bice Valori e Alida Chelli. Mi impegnerò per non essere da meno”.

ENZO GARINEI

‘La voce di lassù’, interpretata da Enzo Garinei per quattro stagioni, verrà mantenuta in suo onore. Nel ruolo del Sindaco ritroveremo Marco Simeoli, nel ruolo di Clementina debutta Sofia Panizzi e Toto sarà interpretato da Francesco Zaccaro. Francesca Nunzi è confermata nel ruolo di Ortensia e in alcune repliche in quello di Consolazione.

IL CAST

Il cast creativo è composto dal direttore musicale Maurizio Abeni, già assistente di Armando Trovajoli. Gabriele Moreschi, scenografo che ha adattato il progetto originale di Giulio Coltellacci della celebre e ingegnosa scenografia con il doppio girevole e la grande arca. Francesca Grossi che ha adattato i disegni originali dei costumi, anche questi di Giulio Coltellacci. Il disegno luci è di Emanuele Agliati. Il disegno fonico è di Emanuele Carlucci/Tommaso Macchi.  Le coreografie originali di Gino Landi sono riprese da Cristina Arrò. La scena è stata realizzata dalla scenotecnica di Mario Amodio, che fu il costruttore nella prima edizione del ’74 e da Antonio Dari per la parte meccanica. Icostumi sono confezionati dalla Sartoria Brancaccio.

LA TRAMA

La storia, liberamente ispirata a ‘After me the deluge’ di David Forrest, narra le avventure di Don Silvestro, parroco di un paesino di montagna. Un giorno riceve una telefonata inaspettata: Dio in persona lo incarica di costruire una nuova arca per affrontare l’imminente secondo diluvio universale. Don Silvestro, aiutato dai compaesani, riesce nella sua impresa, nonostante l’avido sindaco Crispino che tenterà di ostacolarlo in ogni modo e l’arrivo di Consolazione. La donna di facili costumi metterà a dura prova gli uomini del paese.

L’ARCA

Finita l’arca, al momento dell’imbarco, interviene un cardinale inviato da Roma che convince la gente del paese a non seguire Don Silvestro che a suo dire disonora l’abito che porta. Comincia il diluvio, sull’arca si ritrovano solo Don Silvestro e Clementina, la giovane figlia del sindaco perdutamente innamorata di lui. L’acqua incomincia a sommergere i paesani, Don Silvestro decide di abbandonare l’arca, rifugio sicuro, per condividere con i suoi fedeli quel terribile momento. Un gesto infinito d’amore.  Allora Dio, vedendo fallire il suo progetto, interrompe il diluvio, imposta l’arcobaleno. Si chiude su una tavola in festa celebrando il ritorno alla serenità benedetta da Dio.

 

 

 

 

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