MUSICA/ ‘Guardate com’è rossa la bocca’, Fabio Cinti e Alessandro Russo cantano e suonano Angelo Branduardi

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Con ‘Guardate com’è rossa la sua bocca’, album per pianoforte e voce, Fabio Cinti e Alessandro Russo celebrano i 50 anni di carriera di Angelo Branduardi. L’album è accompagnato dall’uscita del singolo ‘Fou de love’ (accompagnato da un video) dal 12 gennaio in rotazione radiofonica, un brano il cui testo è stato scritto da Pasquale Panella in un miscuglio di lingue (italiano antico e moderno, inglese, francese, spagnolo, esperanto), in dialetto (napoletano) e con espressioni inventate. In questo pezzo, come per altri presenti nel disco, è stata aggiunta una breve introduzione, sempre presa da un concerto di Branduardi, per il resto la stesura è fedele all’originale. L’argomento della canzone, ovvero la disperazione d’amore, ha certamente influito sull’interpretazione.

“Con questo semplice video -spiegano- abbiamo voluto ricreare l’atmosfera che c’è quando io e Alessandro suoniamo e cantiamo le canzoni di Branduardi, questa volta sullo sfondo di pianoforti e altri strumenti antichi in questo strano liutaio di Padova. Insieme, la condivisione delle fasi di registrazione allo Studio2, che è sempre un momento di serio divertimento”.

Angelo Branduardi ha creato un genere personale rigenerando le tipiche atmosfere fiabesche ed epiche (medioevali, rinascimentali, celtiche) grazie all’enfasi del cantato, agli arrangiamenti e alla scelta degli strumenti. Il tutto insieme ai riferimenti e alle costruzioni armoniche del passato. Quelle canzoni hanno però contenuti, una scrittura lirica e una metrica ben precise, spesso di forte impatto poetico.

“Il mio intento -sottolinea Fabio Cinti- è quello di far emergere questo aspetto affrancandole dalle personalità mia e di Branduardi e cercando nell’interpretazione pura, dove l’interprete è al servizio della canzone e non viceversa, proprio la poetica che sta nella scrittura, sia della musica che dei testi. A ricantare Branduardi, e vale per quel pugno di grandi cantautori italiani di cui fa parte, si rischiano due cose: l’emulazione, non solo vocale, o la ‘coverizzazione’, ovvero quel processo attraverso il quale ci si autorizza a fare proprie delle canzoni personalizzandole a piacimento, offrendo versioni spesso modeste e inferiori alle originali. Questo non accade nella musica classica, dove il rigore esecutivo della scrittura è essenziale e quindi imprescindibile. Il mio approccio vocale e quello pianistico di Alessandro Russo è proprio figlio di questo rigore”.

Tracklist: Il dono del cervo (L. Zappa, A. Branduardi), Fou de love (P. Panella, A. Branduardi), Sotto il tiglio (L. Zappa, A. Branduardi), La luna (L. Zappa, A. Branduardi), Casanova (L. Zappa, A. Branduardi), Confessioni di un malandrino (A. Branduardi), La volpe (L. Zappa, A. Branduardi), Alla fiera dell’est (L. Zappa, A. Branduardi).

(Ros – Il Mohicano)

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