ARTE/ A Casa Zegna la mostra ‘E il giardino creò l’uomo’, il grande dittico di Coda Zabetta sulla fragilità della terra

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‘E il giardino creò l’uomo’ è il titolo della mostra in calendario dino al 12 novembre prossimo a Casa Zegna a Trivero Valdilana (Biella): un nuovo capitolo del proprio percorso tra arte e natura concepito dall’artista biellese Roberto Coda Zabetta. La serie di opere ‘Frana e Fango‘ create ad hoc per la mostra in Fondazione Zegna racconta della fragilità dell’uomo e dell’ecosistema che abitiamo, ma che non tuteliamo, la forza degli eventi incontrollabili che si manifestano sulla Terra e la capacità della natura di rinascere e fiorire in cicli che esulano dalla volontà umana.

Roberto Coda Zabetta, Frana e Fango, 2023 – Installation view: E il giardino creò l’uomo, Fondazione Zegna, Trivero Valdilana (BI), ph. Matteo Zin

L’artista presenta presso Casa Zegna un grande dittico monumentale che attraversa lo spazio, creando una sorta di ‘giardino selvatico’: nelle opere di Coda Zabetta la natura è evocata tramite l’uso di un’esplosiva carica cromatica e di materia densa che si accumula sulla tela. Le cromie di questi grandi quadri sembrano trarre ispirazione dalla fioritura dell’Oasi Zegna, non in maniera didascalica e formale, ma nella forza esplosiva e imprevedibile della natura. Il gioco della costruzione cromatica delle opere è seducente e sensuale, al limite del romantico, inteso nell’accezione drammatica e violenta che vede la natura come terribile forza di distruzione la cui violenza affascina.

Roberto Coda Zabetta. Ph, Matteo Zin

“Fin da piccolo – racconta l’artista – ho sentito diversi racconti delle frane nelle zone superiori e del fango in quelle inferiori, a Valle Mosso nel lontano 1968. Da quasi cinque anni, però, ho scelto di vivere in un territorio analogo; non tanto per la sua morfologia, quanto per la sua fragilità. Un microscopico paesino vicino a Urbino; una terra incontrollabile sino a tal punto da cambiare le planimetrie millenarie delle colline e dei paesaggi. Ho vissuto personalmente l’ultimo terremoto e l’ultima alluvione, frane e fango sono divenute un fatto talmente personale da sentire il dovere di raccontarlo attraverso la mia pittura”.

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