INTERVISTA/ Omar Pedrini: “la vita è preziosa, non buttatela via”

Last Updated: 10 Settembre 2022By Tags: ,

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(di Daniele Rossignoli)

“La vita è preziosa, non buttatela via”. E’ il messaggio che lo ‘zio rock’ Omar Pedrini, fondatore dei Timoria, vuole trasmettere soprattutto alle nuove generazioni ma anche a coloro che, in un periodo buio della loro vita per diverse ragioni, tendono ad abbattersi, a non reagire. Intervistato da IlMohicano poche ore prima del suo ultimo concerto del 2022 in quel di Rocchetta Tanaro, nel Monferrato, Pedrini in una lunga chiacchierata si commuove a ricordare quel lontano 2004 quando, a soli 36 anni si è sentito dire ‘hai un cuore malato, un aorta fragile. Non sappiamo quanto vivrai’. Diventato a dicembre scorso cittadino onorario di Rocchetta Tanaro, dove tra l’altro ha battezzato l’ultimo nato Leone Faustino, Pedrini ha riscoperto, proprio grazie anche a questa terra, il valore per la vita, per la semplicità delle cose e della gente, per le antiche tradizioni.

“Sono ormai 18 anni che entro ed esco dagli ospedali -racconta Pedrini- ho perso il conto delle operazioni che ho dovuto fare, alcune a cuore aperto ed è per questo che mi sono reso conto di quanto preziosa sia la vita. Quando gli amici si ritrovano per una semplice partitella di calcio a cui non posso partecipare, io che amo così tanto il calcio, invece di commiserarmi dico loro di considerarmi comunque fortunato. Sono fortunato perchè posso ancora salire su un palco e suonare, sono fortunato perchè riesco a fare le scale a piedi. Sono fortunato perchè sono ancora qui. Ecco perchè insisto nel dire: godetevi la vita, godetevi ogni attimo. E’ diventata la mia sorta di missione -prosegue- quella di trasmettere ottimismo e fiducia alle persone. Quando qualcuno che sta soffrendo mi scrive ringraziandomi per l’esempio che cerco di dare, mi commuovo e sono veramente felice. Significa che qualcosa di positivo sono riuscito a trasmettere”.

“Vorrei che anche i giovani recepissero il mio messaggio -sottolinea Pedrini- che non buttassero la loro vita inutilmente. Quando sono stato operato la prima volta – prosegue nel suo racconto- avevo appena ricevuto il premio della critica al Festival di Sanremo per il brano ‘Lavoro inutile’. Dopo l’operazione, passati alcuni mesi, ho riassaporato la gioia di poter acc0mpagnare mia moglie a fare la spesa, portare un sacchetto, leggero, e salire a piedi le scale di casa. Ecco, da allora io non prendo più l’ascensore, mi gusto il piacere, gradino dopo gradino, di essere in grado di salire a piedi. Sembra una banalità -conclude- ma per me ha un enorme valore se penso a chi non è in grado di poterlo fare”.

Credit Photo: Davide Samperi

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