‘Polvere di tarlo’ di Glomarì nato durante una visita al ‘Museo Ettore Guatelli’
Il brano ‘Polvere di tarlo’, di Glomarì (Gloriamaria Gorreri) in uscita per Metatron/Artist First, è un flusso di coscienza nato dall’esperienza emotiva vissuta dall’autrice durante la visita di uno dei luoghi più commoventi e surreali della campagna emiliana, il ‘Museo Ettore Guatelli’, al quale il brano è dedicato e all’interno del quale è stato registrato in veste acustica, per rendere ancora più inscindibile il legame tra musica e spazio. |
Comunemente soprannominato ‘il bosco delle cose’ o ‘il museo dell’ovvio’, il Museo creato dal visionario Ettore Guatelli (di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita) rappresenta un’opera d’arte ininterrotta, un intreccio spazio-visivo di 60.000 oggetti legati al fare quotidiano di un tempo, testimoni eloquenti dell’abisso che separa il nostro mondo (frenetico, capriccioso, consumista) dall’equilibrio con il ciclo naturale delle cose. |
In linea con gli scorci di calma labirintica offerti dal museo, il brano è un alternarsi articolato di silenzio e frenesia, di sussurri e grida disperate (accentuate dal gioco contrappuntistico tra voce e violoncello) un invito ad ascoltare la voce dell’invisibile, identificata metaforicamente con “il pianto tacito di un po’ di polvere di tarlo”. |