Inghy racconta del ‘Circolo vizioso’ da cui è uscita dopo l’esperienza di un amore tossico

Last Updated: 15 Ottobre 2021By Tags: , , ,

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Per Visory Indie (distr. Believe) è uscito ‘Circolo vizioso’, l’ultimo singolo di Inghy, all’anagrafe Claudia Inghingoli, cantautrice romana classe 1996, un pezzo dalle sonorità delicate ed avvolgenti con cui l’artista racconta la sua esperienza con un amore tossico e distruttivo, un brano per incoraggiare i suoi ascoltatori a rimettere insieme i cocci della propria vita e andare avanti a testa alta. La produzione del brano è stata realizzata con la collaborazione di rebtheprod e Sala.

‘Circolo vizioso’, spiega Inghy “è nata qualche anno fa. Come quasi tutte le mie canzoni, è nata come uno sfogo. Il brano è facilmente comprensibile, parla di un amore tossico e a senso unico. Questo tipo di amore -osserva- difficilmente ci rende lucidi, ci porta a fare cose che vanno contro noi stessi, a calpestare tutta la nostra dignità. È difficile arrendersi, perché ogni piccolo gesto ci fa sperare e pensare che forse non siamo così tanto stupidi, invece sono menzogne. Io ho raccontato la mia storia -prosegue la cantautrice- ho raccontato di come insistevo per qualcosa che non potevo avere con la stessa testardaggine che mi caratterizzava da bambina. Quando poi tocchiamo il fondo, se ci vogliamo bene, dobbiamo fare qualcosa per risalire. Si guarisce sempre dagli amori tossici. Io ho scritto questa canzone nello stesso momento in cui ho deciso di risalire, di ‘guarire'”.

‘Circolo vizioso’ “L’ho scritta nel momento in cui ho levato i veli dagli occhi ed ho capito che la mia serenità non poteva essere compromessa da una persona. Però quest’amore tossico mi ha insegnato tante cose, e la prima promessa che mi sono fatta è  stata: mai più mi lascerò trascinare in basso. Voglio dire a tutte le persone che non si sentono abbastanza, che hanno fatto di un amore la propria debolezza in maniera negativa, che stanno ostacolando la propria serenità -sottolinea- che sta tutto nelle vostre mani. Ci vuole tempo, bisogna sbatterci la testa, ma tornare a respirare dopo un’esperienza come questa -conclude- posso assicurare che è bellissimo”.

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