La straordinaria esperienza del Bauhaus nelle opere di Otto Hofmann

Last Updated: 21 Maggio 2024By Tags: , , ,

Arte

La straordinaria esperienza del Bauhaus nelle opere di Otto Hofmann. Grazie alla Fondazione Ragghianti.

(di Maria Elena Molteni)

Un incredibile spazio di sperimentazione della modernità: questo fu il Bauhaus, movimento artistico e scuola d’arti applicate fondata da Gropius a Weimar nel 1919, poi trasferita a Dessau e a Berlino e qui chiusa dal nazismo nel 1933. Ne furono allievi e immensi interpreti Paul Klee, Vassily Kandinsky e con loro anche il tedesco Otto Hofmann (che morì a Pompeiana, in Liguria, nel 1996). A lui la Fondazione Ragghianti dedica un’ampia retrospettiva, dal 3 maggio al 14 luglio nelle sale del Complesso monumentale di San Micheletto a Lucca. Dopo 15 anni dall’ultima mostra che ha visto protagoniste le sue opere, sarà possibile ora ripercorrerne tutta l’attività artistica, anche grazie a numerose opere inedite.

LA MOSTRA

La mostra si apre con le opere realizzate al Bauhaus, dove Hofmann fu allievo proprio di Klee, Kandinskij, e poi Albers, Schlemmer, Schmidt, Meyer e Scheper, e dove, nel 1930, fu allestita una sua personale di dipinti e disegni. Saranno anche in mostra  i quaderni illustrati di Hofmann delle lezioni tenute da Klee e Kandinskij tra il1928 e il 1930, e una documentazione in anastatica delle corrispondenze dei suoi maestri e del diploma che conseguì nella scuola fondata da Gropius. Una vera rarità.

LA CAMPAGNA DI RUSSIA

Arruolato forzatamente nelle truppe della Wehrmacht, Hofmann fu inviato in Russia, dove restò poi prigioniero fino al 1946. Questo difficile periodo (1940-1946) è rappresentato con una serie di preziosi acquerelli, in buona parte inediti, eseguiti sulle lettere inviate alla moglie e agli amici, e con una serie di toccanti fotografie.

LA SECONDA META’ DEGLI ANNI 40

Sono inoltre esposte sia le opere realizzate nell’immediato dopoguerra al suo ritorno in Turingia dalla Russia, in un clima di sofferenza a causa delle crescenti divergenze di ordine politico con la nuova classe dirigente comunista, sia quelle eseguite quando riprese la carriera di pittore, ceramista, designer e insegnante di accademia, alternando lunghi soggiorni in Belgio, Francia e Italia. È anche possibile osservare la sua attività nel campo della grafica tramite xilografie e litografie realizzate nella seconda metà degli anni Quaranta.

I 20 ANNI A POMPEIANA

Infine, la mostra dedica ampio spazio alle opere eseguite durante il soggiorno ventennale di Hofmann a Pompeiana, nella quiete dell’entroterra ligure, dove visse i suoi ultimi anni, a conclusione di un percorso caratterizzato dalla continua ricerca di tecniche artistiche differenti. Le opere di quel periodo, pur sempre astrattiste, sono ispirate dalla luce e dal paesaggio ligure.

BOLPAGNI: “L’OCCASIONE PER PARLARE DI UNO STRAORDINARIO LABORATORIO DI MODERNITA'”

La Fondazione Ragghianti organizza una retrospettiva su Otto Hofmann, un artista cui da circa quindici anni non era dedicata una mostra nel nostro Paese, e che consente di approfondire le caratteristiche dell’astrattismo, che, come scriveva Kandinskij, ‘è la più difficile tra tutte le arti'”, ha commentato Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione Ragghianti e co-curatore della mostra.

“Studiare la figura di Hofmann fornisce inoltre l’occasione di parlare di quello straordinario laboratorio della modernità che fu il Bauhaus. Nell’ottica di studio e approfondimento che da sempre contraddistingue la Fondazione Ragghianti, saranno esposte numerose opere e documenti inediti, in particolare relativi al periodo in cui frequentò il Bauhaus, come i suoi quaderni di appunti delle lezioni di Kandinskij e Klee, e il rarissimo diploma, oggetti di studio di grande valore”.

MARTINI: “MOLTE E PREZIOSE LE TESTIMONIANZE INEDITE”

“Molte e preziose – aggiunge Giovanni Battista Martini, co-curatore della mostra – anche le testimonianze inedite del periodo che Hofmann trascorse in prigionia in Russia, acquerelli caratterizzati da un’inaspettata esplosione di colore, che, oltre al significato di documentazione storica e al contenuto estetico, portano alla luce l’aspetto più profondamente umano dell’artista”.

IL CATALOGO

l’occasione è realizzato un catalogo in italiano (Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte) contenente le riproduzioni di tutte le opere esposte, immagini di fotografie, documenti, i testi dei curatori e un contributo della critica e storica dell’arte Chiara Gatti.

LA FONDAZIONE RAGGHIANTI

La Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti – ETS (Fondazione Ragghianti) nasce nel 1981 come centro studi, su iniziativa di due grandi storici dell’arte italiani, Carlo Ludovico Ragghianti (Lucca, 1910 – Firenze, 1987) e sua moglie Licia Collobi (Trieste, 1914 – Firenze, 1989), con l’intento di offrire al pubblico un laboratorio permanente di studio e di ricerca sull’arte. Ha sede nel quattrocentesco Complesso monumentale di San Micheletto a Lucca, e comprende uno spazio espositivo, una biblioteca specializzata, un archivio, una fototeca, una videoteca, una casa editrice che si occupa di produrre libri, pubblicazioni specialistiche e due riviste (‘Luk’ e ‘Critica d’Arte’) e un centro studi che svolge attività di ricerca e didattica e bandisce borse di studio post-dottorali. A partire dal 1992 la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca è il principale ente sostenitore e finanziatore della Fondazione Ragghianti, presieduta da Alberto Fontana e guidata dal direttore Paolo Bolpagni.

 

 

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