Alla Fondazione Ragghianti ‘Design Olivetti 1970-1990’

Design

Famosa in tutto il mondo per le macchine per scrivere, l’azienda Olivetti è stata allo stesso tempo innovativa e complessa, materiale e immateriale, e per questo caratterizzata da molteplici identità: tutt’oggi il marchio Olivetti è sinonimo di impresa italiana caratterizzata da una corporate identity fortemente riconoscibile a livello mondiale. Venerdì 4 novembre alle ore 17 la Fondazione Ragghianti a Lucca presenta il pomeriggio di studio Design Olivetti 1970-1990.

Santiago Miranda e Pier Paride Vidari, per ripercorrere il fenomeno Olivetti nel suo insieme, cogliendone i tratti caratterizzanti in rapporto alla storia imprenditoriale e alla pluralità di approcci creativi derivanti dal contributo di intellettuali e progettisti interni ed esterni alla struttura aziendale. L’incontro fa parte del progetto di ricerca interdisciplinare promosso dall’ECAL/École cantonale d’art de Lausanne e dall’Università degli Studi di Ferrara, in collaborazione con istituzioni culturali come la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti e l’Associazione Archivio Storico Olivetti di Ivrea.

Partecipano, in conversazione con Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione Ragghianti, il designer Santiago Miranda e l’architetto Pier Paride Vidari, già docente al Politecnico di Milano, entrambi consulenti della Olivetti negli anni Settanta e Ottanta. Insieme a loro Davide Fornari dell’ECAL/École cantonale d’art de Lausanne, Daniela Smalzi dell’Università degli Studi di Firenze e Davide Turrini dell’Università degli Studi di Ferrara. Conclude l’incontro la scrittrice e giornalista Maria Pace Ottieri, figlia di Ottiero Ottieri, intellettuale che negli anni Cinquanta lavorò nell’ufficio per la selezione del personale della Olivetti, e che scrisse di questa esperienza nel romanzo ‘Donnarumma all’assalto (1959)’: un nuovo contributo per comprendere e storicizzare l’àmbito intellettuale da cui trasse origine la sezione Corporate Image, Design e Attività Culturali Olivetti dopo la morte di Adriano Olivetti.

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