Sembra una fake news, ma non lo è: Alfa Romeo rinuncia al nome ‘Milano’. Troppe polemiche innescate dal Governo

Last Updated: 16 Aprile 2024By Tags: ,

Milano

Sembra una fake news, ma non lo è: il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, dichiara, innescando conseguente polemica, che la nuova Alfa Romeo non si può chiamare ‘Milano’, come avrebbe scelto e deciso la casa automobilistica, perché “costruita in Polonia”.

(di Maria Elena Molteni)

Ora, se è palese, comprensibile (ma inutile) l’intento del ministro verso Stellantis, e dunque ‘rimproverare’ l’azienda italiana che produce all’estero, ma sfrutta l’appeal e la potenza del brand made in Italy… e made in Milano forse oggi ancora di più – dicendo qualcosa come “no cara, te ne sei andata? allora cambia nome insieme all’indirizzo”, tuttavia duole vedere come la “difesa” avvenga con questi mezzucci. Non entriamo nel merito delle attività del dicastero preposto, e diamo per scontato stia operando al meglio possibile. Però qui uno scivolone c’è. Meglio un rimbrotto stizzito (qualcosa come…. e allora chiamati ‘Varsavia’), oppure pensare che Alfa Romeo, così facendo, porta in alto il brand Milano, anche se oggi Stellantis non è italiana , ma europea? Insomma, ‘cui prodest?’ direbbero i miei preferiti?

E allora nel caos, chi poi deve rispondere con i numeri e dei numeri, taglia corto: “la nuova Alfa Romeo si chiamerà Junior”. Al diavolo Milano, se è questo che volete. E’ questo che vogliamo? Mah.

Quel che è certo è che, sottolinea Stellantis, è che Uno “in una delle settimane più importanti per il futuro di Alfa Romeo, un esponente del governo italiano dichiara che l’utilizzo del nome Milano, scelto dal marchio per chiamare la nuova compatta sportiva appena presentata, è vietato per legge”.

Due: “il nome Milano, tra i favoriti del pubblico, era stato scelto per rendere tributo alla città dove tutto ebbe origine nel 1910. Non è la prima volta che Alfa Romeo chiede il parere del pubblico per scegliere il nome di una vettura. Successe già nel 1966 con la Spider 1600: in quel caso il nome scelto dal pubblico era stato Duetto”.

Tre: (dice Stellantis) “pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova autovettura, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Alfa Romeo Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione”.

Insomma: BASTA. “Il team Alfa Romeo ringrazia il pubblico per l’enorme numero di feedback ricevuti, la rete dei concessionari italiani per il supporto, i giornalisti per la enorme attenzione mediatica riservata alla nuova vettura, e il governo – qui la nota sarcastica  -per la pubblicità gratuita indotta da questo dibattito”.

E poi “avendo a disposizione una storia unica e una lista innumerevole di nomi a cui poter attingere, il cambio del nome non ha rappresentato alcun problema. Anzi, è stato bello ripercorrere la lista dei nomi selezionati come preferiti tra quelli suggeriti dal pubblico: tra questi Alfa Romeo Junior”. Insomma, il sottinteso è sottinteso, con buona pace di tutti i ministri del made in Italy che non hanno compreso che invece che lanciare nell’iperuranio (ma anche solo nelle campagne pubblicitarie) il nome Milano a costo zero, con le conseguenze appunto del caso, hanno preferito battere i piedi e dire “no: Milano è italiana’. Non la potete usare voi che fate la macchina in Polonia”.

E così Jean-Philippe Imparato, CEO Alfa Romeo, ‘sfuma’: “siamo perfettamente consapevoli che questo episodio rimarrà inciso nella storia del Marchio. È una grande responsabilità ma al tempo stesso è un momento entusiasmante. La scelta del nuovo nome Alfa Romeo Junior è del tutto naturale, essendo fortemente legato alla storia del marchio ed essendo stato fin dall’inizio tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico. Come team scegliamo ancora una volta di mettere la nostra passione a disposizione del Marchio, di dare priorità al prodotto e ai clienti. Decidiamo di cambiare, pur sapendo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica. L’attenzione riservata in questi giorni alla nostra nuova compatta sportiva è qualcosa di unico, con un numero di accessi al configuratore online senza precedenti, che ha provocato il crash del sito web per alcune ore.”

Ma anche Stefano Odorici, presidente dell’Associazione Concessionari Italiani del Gruppo FCA, sottolinea che “Alfa Romeo è un Brand inclusivo, che accoglie e che genera passione ed emozioni positive”.

Ora che vogliamo fare? Noi augurare ogni fortuna alla Alfa Romeo Junior, nella speranza che si trovi la via perché i lavoratori italiani, i migliori meccanici possibili, gli operai e le fabbriche che hanno fatto grande il nostro Paese, trovino davvero impulso e tutela. Grazie a una vera politica industriale. Non di marketing e naming.

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