A Milano di scena calzature e pelletteria con Micam e Mipel

Last Updated: 19 Febbraio 2024By Tags:

Milano

Pelletteria e calzature di scena a Milano in occasione delle nuove edizioni di Micam e di Mipel. Le fiere rispettivamente le fiere della calzatura e della pelletteria sono in corso fino al 21 febbraio alla fiera di Rho. Con 923 brand, di cui 464 italiani e 459 internazionali, provenienti principalmente da Spagna, Turchia, Brasile, Germania e Portogallo, Micam presenta importanti new entry come Bruno Magli, Plein Sport e Katy Perry Collections.

CEOLINI: “CALZATURIERO SPINA DORSALE DEL MADE IN ITALY”

Per la Presidente di Micam e Assocalzaturifici, Giovanna Ceolini, “la qualità e il successo di una manifestazione fieristica si misurano su un doppio binario”. Innanzitutto ” la vocazione a generare innovazione e la capacità di attrarre gli operatori professionali da tutto il mondo”. A queste due variabili, “Micam aggiunge anche il fronte della sostenibilità e un grande momento di aggiornamento professionale”. Il settore, con oltre 14 miliardi di euro e più di 72.000 addetti, “rappresenta la spina dorsale del made in Italy manifatturiero”.

FILIERA PELLE, 33 MLD DI EURO NEL 2023

In concomitanza con Micam, sempre a Rho, Mipel, la manifestazione dedicata alla pelletteria. Una filiera che raggruppa circa 11 mila imprese dei settori calzaturiero, pelletteria, concia e pellicceria che fanno parte di Confindustria Moda Pelle.  Il fatturato preconsuntivo stimato delle aziende della Filiera Pelle raggiungere i 33 miliardi di euro, in linea con quello registrato nel 2022 e in progresso rispetto a quello del 2021 che era pari a 29 miliardi di euro, a testimonianza di un consolidamento dell’industria dopo il recupero post pandemia.

EXPORT GENNAIO-OTTOBRE 2023 A 22,8 MLD EURO

Nel periodo gennaio-ottobre 2023 l’export ha superato i 22,8 miliardi di euro (+1,1% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente) mentre l’import è diminuito a 10,5 miliardi (-0,4% rispetto ai primi 10 mesi 2022). La bilancia commerciale è positiva per 12,3 miliardi di euro (+2,3% rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2022).

FRANCIA PRIMO MERCATO

Principali mercati di destinazione del prodotto pelle italiano sono: la Francia (3,844 miliardi di euro, +18,2% rispetto ai primi 10 mesi del 2022), gli Stati Uniti (2,368 miliardi di euro, -2,1% rispetto ai primi 10 mesi del 2022), la Svizzera (2,355 miliardi di euro, -35,4% rispetto ai primi 10 mesi del 2022). E ancora, la Germania (1,733 miliardi di euro, + 1,2% rispetto ai primi 10 mesi del 2022) e la Cina (1,528 miliardi di euro, + 20,6% rispetto ai primi 10 mesi del 2022). Nel complesso, nei primi 10 mesi del 2023 le esportazioni hanno raggiunto principalmente i mercati extra EU 27 post brexit (58,8% del totale).

CROLLA IMPORT MATERIE PRIME

Da registrare il crollo dell’import di materie prime e semilavorati da paesi lontani quali Cina (-23% rispetto ai primi 10 mesi del 2022), Vietnam (-19,8% rispetto ai primi 10 mesi del 2022), India (-9,1% rispetto ai primi 10 mesi del 2022), a testimonianza di un avviato processo di reshoring e nearshoring che si somma ad una crescita dell’import da paesi Intra UE 27 post brexit (+14,9% rispetto ai primi 10 mesi del 2022).

PILOTTI: “FACILITARE RICORSO AL CREDITO DELLE PICCOLE IMPRESE”

“Un comparto – evidenzia Annarita Pilotti, presidente di Confidustria Moda – che cresce nell’internazionalizzazione e che contribuisce in maniera significativa al saldo commerciale positivo del Paese, grazie alla qualità, al design e al saper fare di eccellenza delle nostre aziende. Ma è anche un comparto fatto di tante piccole e medie imprese che fanno difficoltà a competere sui mercati internazionali. Il rapporto tra costo del lavoro e retribuzioni nette è un problema, ed è importante facilitare il ricorso al credito per le piccole e medie imprese”.

ZOPPAS (ICE): “626 MLD EURO L’EXPORT ITALIANO NEL 2023

Matteo Zoppas, presidente di Ice ricorda che l’export italiano si è confermato a quota 626 miliardi di euro, esattamente quanto ottenuto l’anno precedente. Non abbiamo registrato un aumento, ma soprattutto non c’è stato un calo delle vendite all’estero. Un segnale incoraggiante se paragonato ai principali paesi esportatori mondiali che, a eccezione della Francia, hanno avuto crescite negative”.

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