Moda, tv e cinema in mostra a Milano

Last Updated: 4 Febbraio 2024By Tags: , ,

Milano

Moda, tv e cinema in mostra a Milano. Nel ricco palinsesto di mostre e rassegne della prossima stagione fanno capolino anche questi temi intertestuali. Due gli appuntamenti con la moda che hanno come protagonisti Dolce&Gabbana e Salvador Dalì. In primavera il processo creativo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana a Palazzo Reale.

LA MODA: DOLCE&GABBANA E DALI’

‘Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana‘ e ‘Dalì e la moda’. Durante la prossima primavera la casa di moda sarà per la prima volta in mostra, ripercorrendo il processo creativo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Per la prima volta saranno mostrate le creazioni uniche della maison, a ripercorrere lo straordinario processo creativo. La mostra, che verrà inaugurata a Milano per poi toccare diverse tappe internazionali. Curata da Florence Müller e prodotta da IMG, la mostra presenterà inoltre diverse espressioni artistiche in dialogo con l’universo creativo di Dolce&Gabbana. L’archivio e le nuove collezioni saranno esposti in un susseguirsi di sezioni tematiche che metteranno in risalto i vari aspetti della cultura italiana che da sempre ispirano il lavoro di Dolce&Gabbana. Tra questi, arte, architettura, artigianato, le città e la loro topografia regionale, la musica, l’Opera e il Balletto, le tradizioni popolari, il teatro e la dolce vita.

Singularities, c. 1935, Fundació Gala-Salvador Dalí © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, VEGAP, 2014. 1080×1350

Nell’autunno del 2025 arriva invece la mostra ‘Dalì e la moda’. Realizzata grazie alla collaborazione e al sostegno di alcune tra le più prestigiose istituzioni museali internazionali, la mostra a Palazzo Reale cerca di esplorare gli aspetti più intimi e intensi del processo creativo dell’artista. Qui moda e arte alimentano una forma di espressione in continua evoluzione. La moda è forse uno dei campi meno familiari in cui Dalí ha incarnato il suo universo artistico. Eppure, è uno dei contributi più prolifici dell’artista in tutte le fasi della sua carriera. A cura di Laura Bartolomé Roviras e Judith Clark

MIKE BONGIORNO E 70 ANNI DI RAI

In occasione dei 70 anni della Rai, Palazzo Reale racconterà la sua storia di media per eccellenza, dal secondo Dopoguerra in poi, ripercorrendo la vicenda personale e professionale di uno dei suoi principali protagonisti, Mike Bongiorno, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Mike Bongiorno ha contribuito allo sviluppo della televisione italiana lasciando un segno indelebile che ha suscitato l’interesse di sociologi, esperti di comunicazione e critici televisivi per la sua straordinaria capacità di arrivare a tutti con un linguaggio unico e coinvolgente. Attraverso la sua vicenda personale e professionale, la mostra intende approfondire l’importante ruolo della televisione nella società italiana dal secondo dopoguerra in poi e dimostrare come le trasmissioni televisive abbiamo contribuito a determinare i costumi, le abitudini, i consumi e le opinioni politiche della popolazione molto più degli altri media. Entrando nelle case degli italiani, la televisione è stato strumento di nazionalizzazione delle masse innescando quel processo di diffusione della lingua, dell’informazione, dello spettacolo, dei contenuti culturali che ha generato, nei cittadini del nostro Paese, lo sviluppo di gusti e interessi comuni.

Mike Bongiorno. Ph credits TV Sorrisi e Canzoni 2003 Foto di Massimo Sestini

IL CINEMA

Negli spazi di Fabbrica del Vapore durante il 2024 sarà allestita, tra le altre, la mostra ‘Labirynth’ di Tim Burton. Un vero e proprio labirinto che racconta i diversi temi del regista, attraverso una varietà di stanze contenenti opere d’arte originali e utilizzando tecnologia, luci, suoni e scenografie dei suoi film. Si incontreranno personaggi e ambienti preferiti tratti dalla sua ampia filmografia. Da Beetlejuice a Batman, da Edward Mani di Forbice a Nightmare Before Christmas. E ancora, la sposa cadavere, Sweeney Todd e Charlie e la Fabbrica del Cioccolato.

Labirynth

(di Maria Elena Molteni)

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