L’arte moderna a Milano parla francese

Last Updated: 4 Febbraio 2024By Tags: ,

Milano

L’arte moderna a Milano parla francese ed è protagonista delle nuova stagione espositiva 2024/2025. Da Palazzo Marino a Palazzo Reale, ma anche al Mudec e al Pac. Pablo Picasso, Giuseppe De Nittis, Brassai, Cézanne e Renoir. Ercole Pignatelli che rilegge Guernica, Chaïm Soutine e l’art déco. E Napoleone.

PICASSO E DE NITTIS A PALAZZO REALE

Il rapporto tra l’Italia e la Francia viene indagato a partire dal grande ritorno di Pablo Picasso, spagnolo ma di fatto francese dall’età di 19 anni. Sono due le mostre che lo interessano: a Palazzo Reale, in collaborazione con il Musée national Picasso-Paris e l’altra al Mudec, in collaborazione con i principali musei spagnoli e gli eredi di Picasso.  

“Picasso lo straniero”

Palazzo Reale accoglierà anche la prima e più completa monografica di Giuseppe De Nittis: novanta dipinti provenienti da collezioni nazionali e internazionali. De Nittis è stato, insieme a Boldini, il più grande degli italiani a Parigi. Qui resse il confronto con Manet, Degas e gli impressionisti. Sempre a Palazzo Reale, la mostra dedicata al fotografo Brassaï. Ungherese di nascita ma parigino d’adozione, Brassaï lavorò in stretta relazione con Picasso, Dalì e Matisse. Fu vicino al movimento surrealista e partecipò al grande fermento culturale che investì Parigi in quegli anni. 

Giuseppe De Nittis

CEZANNE E RENOIR, MA ANCHE NAPOLEONE E ART DECO

In primavera raggiungono le stanze di Palazzo Reale cinquanta capolavori che ripercorrono la vita di Cézanne e Renoir. In maggio, l’artista Ercole Pignatelli reinterpreterà in chiave performativa Guernica, il capolavoro di Picasso. Dipingerà nell’arco di sei giorni una tela della stessa dimensione. L’onda lunga della Parigi di inizio Novecento arriverà fino al 2025 con la grande retrospettiva a Palazzo Reale di Chaïm Soutine. Lo straordinario artista a 20 anni si trasferì nella capitale francese dalla Russia zarista per diventare uno dei più intensi ed emozionanti pittori del Novecento.    

In occasione del centenario dell’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes del 1925, una mostra racconterà l’Art Déco. In primavera, la mostra di un grande personaggio del momento: ‘Napoleone a Milano. Appiani e i percorsi del Mito’. La parabola storica di Bonaparte indagat attraverso le opere di diversi artisti. Il percorso è realizzato in collaborazione con il Museo di Malmaison e la Réunion des Musées Nationaux. La mostra sarà allestita a Parigi per poi arrivare nella primavera del 2025 nelle sale di Palazzo Reale. 

Napoleone, Appiani


Alla Gam una grande monografica dedicata allo scultore di origini russe ma italianizzato Paolo Troubetzkoy. La mostra, che sarà curata congiuntamente da GAM, Museo d’Orsay e Getty Museum di Los Angeles, sarà realizzata in doppia sede, a Parigi e a Milano, dove arriverà all’inizio del 2026. 


IN AUTUNNO BAJ, MUNCH E CASORATI

In autunno, a Palazzo Reale, la grande mostra dedicata a Enrico Baj, in occasione dei cento anni dalla nascita, e l’ampia retrospettiva di Edvard Munch, per gli ottant’anni dalla sua scomparsa e dopo quarant’anni dalla sua ultima mostra a Milano. L’arte di Munch sarà esplorata dal 1880 fino alla sua morte, avvenuta nel 1944, attraverso cento opere tra dipinti, disegni e stampe, tutti provenienti dal Munch Museet di Oslo. 

La programmazione di Palazzo Reale proseguirà nel 2025 con la prima antologica di Felice Casorati dopo l’esposizione del 1990. In autunno, la prima personale dedicata al lavoro di Leonora Carrington in Italia.

Edvard Munch

FOTOGRAFIA TRA PARR E MULAS

Tornando al 2024, da febbraio il Mudec proporrà un nuovo appuntamento, in collaborazione con Magnum Photo, con la fotografia di reportage e documentaria di Martin Parr. In mostra oltre duecento scatti del grande fotografo inglese, che ha scandagliato la società contemporanea e le sue pieghe più contraddittorie, senza filtri e fuori da ogni retorica. 

La grande fotografia contemporanea sarà protagonista anche a Palazzo Reale dove in autunno sarà allestito il grande progetto espositivo dedicato a Ugo Mulas. La mostra seguirà tutte le tappe della carriera del fotografo: dagli esordi nella Milano del Bar Jamaica alla Biennale d’Arte di Venezia, alle esperienze con il design, la moda, il teatro.  

di Daniele Rossignoli

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