Teatro alla Scala, la scomparsa di Bruno Vescovo
Il Teatro alla Scala e il suo Corpo di Ballo piangono la scomparsa di Bruno Vescovo, che alla Scala ha iniziato e sviluppato la sua lunga carriera artistica, da allievo della Scuola di Ballo, dove si è e diplomato nel 1968, per poi entrare subito, all’età di diciannove anni, nel Corpo di Ballo, in breve tempo diventandone solista e poi primo ballerino.
Una carriera intensa in anni storici per il balletto scaligero, per il grande repertorio e per la presenza di prestigiose firme coreografiche del panorama moderno e contemporaneo internazionale e anche italiano, che lo hanno visto protagonista in innumerevoli ruoli classici e moderni nei balletti di Rudolf Nureyev (Don Chisciotte, Romeo e Giulietta, Lo schiaccianoci, La Bella addormentata nel Bosco, Il lago dei cigni), John Cranko (Jeux de Cartes, The Lady and the Fool, Bisbetica Domata, Romeo e Giulietta), Maurice Béjart (L’uccello di fuoco, Nona Sinfonia) George Balanchine, (I Quattro Temperamenti, Serenade, Allegro Brillante, Cajkovskij Pas de Deux) Aurel Milloss, Hans Van Manen (Adagio Hammerklavier), Roberto Fascilla, David Lichine, Amedeo Amodio, Félix Blaska, Mario Pistoni, Flemming Flindt, Paolo Bortoluzzi (Cenerentola), Erik Bruhn, Jiří Kylián (Sinfonia in Re), Enrique Martinez (Coppélia), Léonid Massine (Tricorno e Pulcinella), Lorca Massine, Dell’Ara (Excelsior) e tanti altri.
Con la Scala ha partecipato a numerose importanti tournée, danzando come principal al Metropolitan di New York, a Buenos Aires, San Paolo, Rio de Janeiro, Ottawa, San Francisco, Saint Louis e Atlanta; alla Scala è stato anche assistente alla coreografia e, tra il 1994 e il 1996, Maître e Professeur. L’ultimo ruolo da Primo ballerino alla Scala è stato Rothbart nel Lago dei cigni di Rudolf Nureyev nel 1994, ma non ha mai smesso di frequentare il Teatro, sempre presente ad assistere con entusiasmo agli spettacoli del Corpo di Ballo.
Credit Photo: Lelli e Masotti