Il ‘Precario dello Stato’ di Picciotto e il Superbonus diventa un rap

Last Updated: 12 Settembre 2022By Tags:

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In attesa delle elezioni politiche del 25 settembre in Italia, il rapper Picciotto, ancora in fase di promozione con il suo disco Don Picciotto’ uscito lo scorso anno, propone un singolo mirato e diretto con l’intento di invitare la politica italiana a risolvere urgentemente lo sblocco totale del mercato delle cessioni. Picciotto, sempre attento alle dinamiche sociali e ambientali, lancia un urlo politico dal nome ‘Precario dello stato’, prodotto da Dj Crocetta e slegato da ogni album. 

“Come sempre scrivo ciò che vivo. Oltre ad essere un rapper -spiega Picciotto- sono un chimico e insieme a due ingegneri siamo i titolari di un’azienda che da oltre un decennio si occupa di impianti ad Energia Rinnovabile facendo risparmiare i consumatori nel rispetto dell’ambiente. Durante la pandemia, il Governo decide di investire sulla riqualificazione energetica degli edifici, sulla loro sicurezza e sul benessere ambientale. Nasce così il famoso Superbonus 110%. Le aziende hanno iniziato subito ad assumere nuovi dipendenti, ad investire tempo e denaro per affrontare il nuovo mercato e fin da subito ci sono stati i primi grandi risultati sull’economia italiana in termini di Pil, occupazione e produzione”.

“In seguito ad una crisi di Governo -prosegue Picciotto- il Superbonus 110% smette di funzionare lasciando migliaia di aziende a rischio fallimentare e migliaia di dipendenti a rischio licenziamento. ‘Precario dello Stato’ l’ho fatto per smuovere le acque, cercando di essere il ‘portavoce’ di tantissimi imprenditori e lavoratori. Ogni partito politico dovrebbe avere nel proprio programma un riferimento al Superbonus, bisogna eliminare questi profondi disagi creati alle aziende che hanno deciso di investire il proprio tempo e denaro sui lavori, disagi creati da continue variazioni normative in corso d’opera. Ovviamente condanno aspramente chi ha fatto truffe con i crediti fiscali, ma è ingiusto bloccare tutto il sistema per colpa di pochi furbetti. L’Italia è già molto indietro rispetto al resto d’Europa in termini di energia rinnovabile, inquinamento e rischio sismico. Il bonus è un ottimo strumento per sanare questo ‘gap’. Non siamo più nella posizione di ignorare un’esigenza ambientale”. (red-mh-mm)

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