Un secolo di cinema a Bologna

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Un secolo di cinema a Bologna attraverso lo sguardo dei cineasti e degli autori che ne hanno raccontato lo slancio verso il futuro, la generosità, i momenti bui e la capacità di resistere e riproporsi come simbolo di progresso e creatività. L’11 luglio alle 21.45, sul grande schermo sotto le stelle di piazza Maggiore, Rai Cultura propone ‘La piazza che verrà: Bologna e il cinema’, in onda la stessa sera anche alle 23.15 su Rai Movie e martedì 2 agosto alle 19.30 su Rai 5.Firmato da Alessandro Bignami e Katia Nobbio, per la regia di Luca Postiglioni, lo Speciale racconta una storia fatta di incontri, luoghi simbolici che hanno costruito un immaginario e il valore della memoria per una città sempre all’avanguardia, la Bologna dell’utopia, sempre in piazza e tutti insieme. Bologna è la città della sinistra, della strage alla stazione, dell’Università, dei giovani e del DAMS, ma il cuore del racconto è la grande capacità che questa città ha sempre avuto di rialzarsi e continuare a combattere per far sentire la propria voce, una capacità che si esprime sempre e comunque con la voglia di cultura. ‘La piazza che verrà: Bologna e il cinema’ è anche un racconto diffuso con interventi di Alessandro Bergonzoni al teatro Duse, Carlo Lucarelli al parco della Zucca – Museo della Memoria di Ustica, Wu Ming 1 E Wu Ming 2 ai Giardini Margherita, Renato De Maria in via Marsala, Cesare Cremonini in piazza Santo Stefano e allo stadio Dall’Ara, Silvia Evangelisti in via Cartoleria, Enrico Palandri sotto il portico del liceo Galvani e in via del Pratello, Gian Luca Farinelli in piazzetta Pasolini, di fronte al cinema Lumière, Giorgio Diritti al parco di Monte Sole. E ancora, Pupi Avati, Nicoletta Billi, Andrea Purgatori. Anche Angelo Guglielmi era previsto tra gli interventi, ma è venuto a mancare troppo presto. Sicuramente sarà un’occasione per ricordarlo. E poi c’è la musica di ieri e di oggi, il ritmo di Lucio Dalla che si unisce e si confonde con quello dei Rolling Stones, dei Beatles, dei Doors o di Elton John, in un unico canto universale.

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