INTERVISTA/ Irene Burratti (IrreAle), purtroppo conta più l’apparire che l’essere

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(di Daniele Rossignoli) Fare della buona musica? E’ quello che propongono Irene Burratti e Alessandro Usai, in arte IrreAle, che fanno il loro debutto nella cosiddetta ‘musica leggera’ con l’album ‘Sono lì’, undici brani che contengono diverse influenze musicali, che saranno presentati in anteprima venerdì 12 novembre a Milano, presso Spazio Teatro 89 (Via Fratelli Zoia, 89). Il concerto avrà inizio alle ore 21,30. Ad accompagnarli una band di musicisti jazz, lo stesso mondo musicale da dove provengono Irene ed Alessandro. “Io ho iniziato a scrivere quattro anni fa -spiega Irene intervistata da IlMohicano– e parte dei brani che compongono l’album li avevo pronti già prima del lockdown. Nel frattempo sono arrivati dei pezzi nuovi e adesso, dopo due lunghi anni, siamo pronti per far uscire l’album”, disponibile dal 12 novembre.

Cosa può lasciare un disco come questo? “Visto quello che serpeggia in giro non lo so -confessa Irene- spero di far sentire qualcosa che in giro non c’è più, che non si riesce più ad ascoltare. Forse non c’è più la pazienza di ascoltare. Purtroppo -sottolinea- viviamo un momento in cui conta più l’apparire che l’essere. I tempi sono un po’ complicati. Non so se in questo momento quello che conta sia più la musica o i personaggi che vengono creati attorno ad essa. Siamo nell’epoca del narcisismo -sottolinea- dove un artista viene considerato più per come appare piuttosto che per quello che dice. Questo mi spaventa un po’ perché prima di tutto si dovrebbero apprezzare la musica e le parole e poi, eventualmente, l’artista nel suo contesto”.

“Noi -prosegue Irene Burratti- non abbiamo pretese e siamo stati sinceri. Senza pensare alle mode e all’apparenza. Ho scritto quello che mi arrivava e che volevo dire a prescindere da come si dovrebbe cantare adesso. Sono andata a prendere i miei riferimenti ‘antichi’ sperando di aver fatto una cosa diversa. Tutti i brani sono nati in momenti diversi e per ragioni diverse e per questo i sentimenti che raccontano hanno sfumature differenti. Tutto dipende molto se qualcuno ha voglia di ascoltarci, noi abbiamo voglia di creare cose dal sapore un po’ antico e credo che la gente abbia voglia di soffermarsi anche a pensare a situazioni di un certo tipo. Credo -conclude- che ci sia ancora voglia di tanta buona musica”.

La band IrreAle, nata nel 2019 a Milano da un’idea dalla cantautrice Irene Burratti e dal chitarrista Alessandro
Usai, vede la partecipazione di Andrea Fecchio (chitarra acustica), Alex Orciari (contrabbasso), Giacomo Zorzi
(pianoforte e tastiere), Martino Malacrida (batteria), Jordan Corda (vibrafono), Alex Pacho Rossi (percussioni) e
Michele Monestriroli (sassofono). Nel 2019 IrreAle riceve il Premio della Critica a Umbra Voice con una
particolare versione live del brano che dà il titolo al nuovo disco.

 

Photo credit: Valerio Pennisi

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