Alfiere con ‘Il solito horror’ racconta le fatiche della vita quotidiana
“Come in un film in cui ti puoi salvare / Ma quando è steso a terra non gli dai il colpo fatale”. Per il suo singolo d’esordio, Alfiere prende spunto da una tipica situazione dei film horror: quella in cui il persecutore è a terra ma la vittima non sfrutta l’occasione di dargli il colpo di grazia, consentendogli così di ripresentarsi più volte. Una metafora che dà anche all’artista, psicologo di professione, l’occasione di elaborare su concetti che hanno a che fare con il funzionamento della nostra mente: ‘Il solito horror’ (uscito giusto in tempo per Halloween), racconta le fatiche della vita quotidiana nel complesso percorso di crescita personale dell’essere umano. A volte la scena ‘horror’ ce la confezionano altri, ma più spesso di quanto crediamo la allestiamo da soli diventando al contempo killer e vittime di noi stessi, schiavi delle nostre abitudini peggiori o invischiati ripetutamente in relazioni tossiche. Ma il brano racconta anche la strada verso la svolta, che deve passare necessariamente dal conflitto (con l’altro e con noi stessi) e che ci costringe a metterci a nudo di fronte a emozioni divoratrici quanto umane e sane come la disperazione, l’ansia, la rabbia. Se questo processo ci spinge al cambiamento, possiamo trovare il nostro riscatto.
“Quando scrivo -spiega Alfiere- tendo a perdermi nei meandri dei miei viaggi mentali e ad avere uno stile complesso e articolato. Stavolta invece volevo uscire con un pezzo concreto, comprensibile, spendibile, ma che non rinunciasse a trasmettere un messaggio psicologico profondo, positivo, di trasformazione”.
Alfiere, nome d’arte di Alessandro Pieri, è un cantautore originario di Finale Ligure. Vive a cavallo tra Pavia e la provincia Savona, lavorando come psicologo specializzato in apprendimento e difficoltà scolastiche. Dal 2017 è docente a contratto di psicologia generale presso l’Università di Pavia. La sua famiglia d’origine è già catturata dalla musica: madre mezzosoprano con diversi anni di pianoforte alle spalle, padre e nonno baritoni con esperienze di canto corale. Da sempre amante del canto, all’età di undici anni inizia a scrivere i propri pezzi. La svolta arriva a fine 2019, quando sente l’urgenza di dare spazio pubblico al proprio lato creativo. Inizia così un percorso di studi presso la Scuola di Alta Formazione Vocale ‘Milano in Voce’, lavorando con maestri come Laura Raimondi, Alex Filippi, Andrea Rodini, Raffaella Misiti e Ludovico Clemente, che si proporrà poi come produttore per il primo EP di Alfiere, ‘Gradi di Libertà’. A Natale del 2020 esce la sua prima cover, ‘Snowman’ di Sia, mentre l’anno successivo lancia sui social un programma di cinque cover, una al mese, per l’apertura al suo primo progetto musicale.