In occasione della Festa del Cinema Claudio Baglioni presenta l’opera-concerto ‘In questa storia che è la mia’

Last Updated: 21 Ottobre 2021By Tags: , ,

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In occasione della Festa del Cinema di Roma, questa sera alle 21, al Teatro dell’Opera, verrà proiettata l’opera-concerto ‘In questa storia che è la mia’ di Claudio Baglioni. L’artista domani venerdì 22 ottobre alle 16,30 presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, sarà inoltre protagonista dell’ ‘Incontro ravvicinato’ con il Direttore Artistico della Festa del Cinema, Antonio Monda. Uno spettacolo eccezionale per tempi eccezionali: ‘In questa storia che è la mia’ è l’opera-concerto totale registrata presso il Teatro dell’Opera di Roma, tratta dall’omonimo e ultimo album di inediti di Claudio Baglioni. ‘In questa storia che è la mia’ arriverà anche nelle sale cinematografiche per tre giorni, 2-3-4 novembre, distribuito da Medusa Film.

L’opera-concerto totale è eccezionale non solo nell’ideazione (parole e musiche di Claudio Baglioni, direzione artistica di Giuliano Peparini) ma soprattutto nella realizzazione. In tempi normali, infatti, non sarebbe mai stato possibile dar vita a un’opera che trasforma in ambiente scenico ogni spazio – retropalco, palchi, golfo mistico, platea, foyer, camerini e corridoi – del Teatro nel quale va in scena. Per questa occasione, artista, orchestra, coro e parte del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, musicisti, vocalist, danzatori, performer e acrobati animano ogni angolo della struttura, illuminando di sé, oltre al palcoscenico, tutti quegli spazi che, solitamente, non sono luoghi di rappresentazione.

L’opera-concerto totale ‘In questa storia che è la mia’ è una esclusiva ITsART, la piattaforma streaming promossa dal MiC dedicata a teatro, musica, cinema, danza e ogni forma d’arte, con contenuti live e on-demand, disponibili in Italia e all’estero.

“La ferita dei teatri vuoti ci ha colpiti al cuore e faticherà a rimarginarsi – racconta Claudio Baglioni – Per questo ho cercato di contribuire a riempire quel vuoto, portando in dono al teatro tutto quello che avevo da dare. Musica e parole, naturalmente. Ma anche un’Opera, ‘In questa storia che è la mia’, che fonde recitazione, danza, gesto, giochi di luci e suoni, ‘quadri’ animati da performer, e nella quale grande orchestra, coro lirico, coristi e band diventano co-protagonisti della narrazione”.

“Ognuno di noi -prosegue Claudio Baglioni- con la propria arte, sensibilità, intensità, espressività, ha provato a cancellare il vuoto del teatro, riempiendolo, letteralmente, di vita. E, così, tutto – palcoscenico, golfo mistico, platea, palchi, loggioni, foyer, corridoi, backstage – è diventato scena. Uno spettacolo totale in uno spazio scenico totale, nel quale, per la prima volta, l’idea wagneriana dell’arte totale si realizza in una architettura totale. ‘In questa storia che è la mia’ è davvero uno spettacolo eccezionale per tempi eccezionali. E non solo perché in ‘tempi normali’ non sarebbe mai stato possibile concepirlo né realizzarlo ma, soprattutto -conclude- perché credo ci sia bisogno di idee eccezionali per aiutare certe ferite a rimarginarsi, e trasmettere le energie che servono a fare di dolore, difficoltà e privazioni i semi per costruire un futuro nuovamente degno di questo nome”.

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