Eurovision 2022, al via la caccia al nome del conduttore o della conduttrice
(di Daniele Rossignoli) Dopo l’assegnazione di Torino quale città ospitante della 66/ma edizione dell’Eurovision Song Contest (in programma dal 10 al 14 maggio 2022), è partita la caccia al nome del conduttore o della conduttrice. Tra i nomi in pole position spiccano quelli di Mika e Alessandro Cattelan, ma non sono escluse possibili sorprese. Una di queste potrebbe essere Chiara Ferragni, capace di catturare milioni di giovani in contrapposizione a quello di Milly Carlucci, volto ‘collaudato’ di Raiuno che in passato aveva già condotto più volte l’europeo ‘Giochi senza frontiere’.
Intanto emergono primi dettagli per quanto riguarda le location collaterali all’evento, una volta stabilito che sarà il Pala Olimpico ad ospitare la kermesse musicale. Un Pala Olimpico che, grazie ai suoi 18.500 posti disponibili, secondo il supervisore esecutivo dell’Eurovision, Martin Österdahl “supera tutti i requisiti necessari per mettere in scena un evento globale di questa portata”. In Piazza San Carlo sarà allestito l’Eurovillage, mentre restano ancora da definire le collocazione dell’Euroclub, dell’Eurocafè e della sala stampa.
Per quanto riguarda i contributi economici, la città di Torino dovrebbe mettere sul piatto 7 milioni di euro provenienti dal Comune, dalla Camera di Commercio, dalla Regione, dall’Iren (la multiutility di energia e gas), dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, oltre agli eventuali sponsor che decideranno di cavalcare l’evento. A questi si aggiunge un contributo della EBU (European BroadcastingUnion) che sarà pari ad un quinto della spesa complessiva (fra i 4 ed i 6 milioni, se si calcola che il costo dell’operazione dovrebbe aggirarsi tra i 20 e i 25 milioni di euro).
Sul fronte degli indotti, l’assessore (in uscita) al Turismo del capoluogo piemontese, Alberto Sacco ha previsto dagli hotel entrate per 9-10 milioni di euro vista la capacità ricettiva di circa 38.000 posti letto distribuiti su poco meno di 18.000 camere. Lo stesso Comune di Torino ha previsto che le presenze provenienti da tutto il mondo dovrebbe essere circa 90 mila.