La scomparsa di Milva, la ‘Pantera di Goro’ si è spenta a 81 anni nella sua casa milanese

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Si è spenta questa mattina, nella sua casa di Milano, all’età di 81 anni Milva. Da dieci anni Maria Ilva Biolcati (questo il suo vero nome) aveva abbandonato le scene musicali e teatrali, colpita da una grave malattia. La ‘Pantera di Goro’ (così era stata soprannominata all’inizio della sua carriera per distinguerla da Mina, la Tigre di Cremona, Iva Zanicchi l’Aquila di Ligonchio e Orietta Berti l’Usignolo di Cavriago) nel 2010 sulle pagine di Facebook aveva annunciato il suo ritiro: “dopo cinquantadue anni di ininterrotta attività, migliaia di concerti e spettacoli teatrali sui palcoscenici di una buona metà del pianeta, dopo un centinaio di album incisi in almeno sette lingue diverse, ho deciso di mettere un punto fermo alla mia carriera, che credo grande e unica, non solo come cantante ma come attrice ed esecutrice musicale e teatrale. Ho deciso di abbandonare definitivamente le scene -aveva scritto- e fare un passo indietro”.

La camera ardente sarà allestita nel foyer del Piccolo Teatro Strehler, martedì 27 aprile, dalle 9,30 alle 13,30 mentre i funerali si terranno in forma strettamente privata.

Nata a Goro, in provincia di Ferrara, il 17 luglio 1939, nella sua lunga carriera ha partecipato per 15 volte al Festival di Sanremo (l’ultima volta nel 2007 con il brano ‘The Show KMust Go On’) passando dalla canzone popolare al teatro di Giorgio Strelher, dalla musica di Franco Battiato a quella di Ennio Morricone, da Astor Piazzolla a Enzo Jannacci, alle canzoni di grandi compositori greci, francesi, tedeschi, vendendo oltre 80 milioni di dischi.

Numerosi i messaggi di cordoglio, tra i quali quello del Ministro della Cultura, Dario Franceschini: “Milva è stata una delle interpreti più intense della canzone italiana. La sua voce ha suscitato profonde emozioni in intere generazioni. Una grande italiana, un’artista che, partita dalla sua amata terra, ha calcato i palcoscenici internazionali, rendendo globale il suo successo e portando alto il nome del suo Paese. Addio alla pantera di Goro”.

Anche il Teatro alla Scala rende omaggio a Milva “carismatica interprete di una stagione musicale straordinaria in cui tradizione e ricerca si univano con risultati di altissimo valore artistico e infallibile efficacia comunicativa. Da Strehler a Berio -sottolinea il Teatro- Milva ha messo la sua voce magnetica e la sua soggiogante presenza scenica a disposizione di alcuni dei progetti musicali e culturali più coinvolgenti e innovativi presentati alla Scala nella seconda metà del 900”.

Milva debutta alla Piccola Scala nel 1975 nello spettacolo ‘Io, Bertolt Brecht n. 2’ presentato dal Piccolo Teatro. Insieme a Tino Carraro interpreta poesie e canzoni d’autore con la regia di Giorgio Strehler. Tre anni dopo, sempre alla Piccola Scala, è protagonista della prima assoluta del ‘Diario dell’assassinata’ di Gino Negri con la direzione di Donato Renzetti e la regia di Filippo Crivelli. Luciano Berio la chiama nel 1982 a vestire i panni del Primo cantastorie alla prima assoluta della sua opera ‘La vera storia’ su libretto di Italo Calvino. Direttore nella sala del Piermarini è lo stesso Berio mentre lo spettacolo è firmato da Maurizio Scaparro.

Nel 1988 partecipa nella parte della Cantante al dramma coreografico ‘L’angelo azzurro’ di Roland Petit, interpretato dallo stesso Petit insieme a Luciana Savignano e diretto da Michel Sasson. L’ultima apparizione di Milva alla Scala risale al 1989 quando è protagonista in concerto di ‘I sette peccati capitali’ di Kurt Weill con l’Orchestra scaligera diretta da Zoltan Peskó.

Anche Claudio Baglioni sui suoi social ‘posta’ un ricordo di Milva: “È stata un’interprete straordinaria e unica. La sua voce -ha dato forma e volo a musiche e parole, le più diverse, tra teatro e canzone, con una passione e una bravura assolute. Addio regina amazzone. Fa’ buon viaggio sul nuovo sentiero”.

 

 

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