Emanuele Aloia, l’esordio con l’album ‘Sindrome di Stendhal’ insieme a Tiktok e gli Uffizi di Firenze

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(di Maria Elena Zannini) – Emanuele Aloia, dopo successi come ‘Girasoli’ e ‘Il bacio di Klimt’, debutta venerdì 16 aprile con il primo album ‘Sindrome di Stendhal’, anticipato a gennaio da ‘L’urlo di Munch’. “Sono molto emozionato in questo giorno che precede l’uscita – racconta a Il Mohicano il cantante – è il lavoro di un anno e mezzo, si apre con il singolo ‘Notte Stellata’ (da domani in rotazione radiofonica ndr) una ballad con un’evoluzione inaspettata, in cui ho agito d’istinto, senza costruzioni”.
Emanuele racconta del percorso che l’ha portato alla selezione delle canzoni per l’album, “ho messo insieme i pezzi che sentivo più giusti, il mio processo lavorativo? Parto da un giro di chitarra e vado…” e quando gli si chiede da dove arriva l’ispirazione per la scrittura dei testi, “non so spiegarlo, anzi, a volte ho paura di svegliarmi e non saperlo più fare”, confessa. I dischi di platino e i milioni di streaming ai suoi video però parlano di un grande successo, che coinvolge non solo i più giovani, ma anche gli adulti: “Molti studenti mi scrivono per ringraziarmi, dicendo che con le mie canzoni riescono ad apprezzare di più l’arte” racconta “ma anche i professori, mi è capitato recentemente che un mio testo diventasse motivo di studio in una classe”.
Grazie alla sua passione per l’arte e al desiderio di trasmetterla coi suoi testi, ha avuto la possibilità di esibirsi nella celebre Galleria degli Uffizi a Firenze, in occasione della ‘Giornata mondiale dell’arte’, un progetto in collaborazione con TikTok, pensato per lanciare l’album. “Spero di poter tornare presto ad ammirare l’arte, nei musei e nelle città” si augura, e nel frattempo rende disponibile ad ognuno di noi un po’ di arte nei suoi brani, l’album racchiude infatti tutto l’universo del cantautore, popolato da pittori, scrittori e dalle parole e dai protagonisti delle opere d’arte più famose di sempre: dalla Venere di Botticelli a Banksy, da Romeo e Giulietta all’eterno ritorno di Nietzsche. Un inno alla cultura e alla bellezza in ogni sua forma.

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