INTERVISTA/L’esordio del giovane Alessandro Bruno con il singolo e il video ‘Sai che c’è’

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(di Daniele Rossignoli) Sanremo Giovani, Area Sanremo, Nuove Proposte, X factor, The Voice, All Together Now, una volta Castrocaro, la mitica Settevoci e prima ancora il Festival degli sconosciuti di Ariccia per non parlare dello Zecchino d’Oro.  Ogni epoca aveva e ha il suo concorso canoro, oggi si chiamano talent show, per scoprire giovani artisti. Il nostro, si sa, è un paese di santi, poeti e navigatori ma anche di musicisti e fa sempre piacere vedere le nuove generazioni credere in qualcosa e soprattutto credere nell’arte, in qualsiasi forma la si esprima. Tra queste tante promesse troviamo il giovane Alessandro Bruno, diciannove anni, con la passione per la musica, in tutte le sue sfaccettature, tramandatagli in famiglia e coltivata sin da bambino. Alessandro in questi giorni ha realizzato il suo primo videoclip del singolo ‘Sai che c’è’ assieme all’amica Giorgia Meregalli, girato tra i grattacieli di Milano e prodotto da Andrea Cagnetta (Soundwave). Il mix&master è stato curato da Matteo Fusi mentre la parte ritmica da Andrea Tanzi.

“Tutto è nato all’inizio della quarantena -racconta Alessandro a IlMohicano – quando il mio amico Soundwave, presente su Spotifay con diversi brani, mi ha chiesto di creare un testo su una sua base. Testo che doveva prevedere un duetto. Giorgia ha una voce stupenda, è un talento puro -sottolinea Alessandro- e mi auguro voglia proseguire se su questa strada. Per quanto mi riguarda, la mia è una vera passione. Ho iniziato a studiare chitarra a 15 anni poi, durante il liceo ho frequentato per quattro anni i corsi alla Nam (scuola musicale milanese ndr). Oggi sono iscritto all’università ma nel contempo sono al primo anno del corso professionale, sempre alla Nam. L’anno prossimo dovrei diplomarmi poi chissà… mi piacerebbe anche insegnare musica. In ogni caso -ribadisce- la musica mi auguro possa essere al centro della mia vita”.

“Mi rendo conto che è molto difficile -osserva Alessandro- anche perché il mio non è il genere che in questo momento va per la maggiore tra i miei coetanei. Io mi sono ispirato, e mi ispiro, ad Alex Britti, Pino Daniele, Fabio Concato, Sergio Cammariere, per stare in Italia, George BensonSting tra gli artisti stranieri”.  Alessandro si stava affacciando nei mesi scorsi al mondo live, quando il Covid ha fermato tutto: “assieme ad alcuni miei compagni di corso avevamo creato un gruppo -spiega- è stavamo realizzando dei piccoli live, perlopiù a delle feste private.

 

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