‘Isola Mente’ l’album di Mauro Ottolini scaricabile fino al 30 aprile al costo di 1 euro

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Mauro Ottolini pubblica l’album ‘Isola Mente’. Fino al 30 aprile, Giornata Mondiale del Jazz, si potrà scaricare a  1 euro, questo live e ascoltare il suono delle conchiglie dei mari di tutto il mondo. “Isolamente, è una parola che non esiste, ma si può leggere e interpretare come ‘isolamento’, oppure come l’unione delle parole Isola e Mente – afferma Mauro Ottolini – La nostra mente si isola, scappa, fugge, per andare in un oasi immaginaria dove rimangono solo la bellezza della musica che ti circonda, la natura, l’amore e la speranza”.

Nel corso della scorsa estate, il progetto è stato interpretato live da un sestetto che ha portato questa musica in importanti festival come Umbria Jazz e la Triennale di MilanoLocomotive Jazz FestivalFestival di Trieste e in luoghi impensabili, tra le acque del Garda, sull’Adriatico, in vari porti di città marine e persino al Museo Malacologico di Cupra Marittima uno dei più importanti in Europa.

Nel disco hanno suonato: Mauro Ottolini (conchiglie, looper, strumenti artigianali fatti con le zucche, fischietti di Matera), Vincenzo Vasi (giocattoli, flauto conchiglia a naso, theremin, voce, looper, barattoli di plastica e materiale riciclato), Giulio Corini (contrabbasso), Simone Padovani (percussioni, barattoli di plastica, chincaglieria, grancassa) e Maurilio Balzanelli (percussioni, hangdrum, percussioni ad acqua, conchiglie acchiappasogni).

Il professor Tiziano Cossignani, uno dei più grandi esperti mondiali di conchiglie, direttore del museo malacologico di Cupra Marittima, commenta: “Da sempre la conchiglia è simbolo di fortuna e di protezione. La conchiglia per il mollusco è la casa che lo protegge da tutto, è una casa fortificata che lo preserva da ogni avversità, non a caso è la conchiglia sacra nell’induismo e, nel cristianesimo, conserva l’acqua santa nelle chiese, rappresenta la protezione per i pellegrini a Santiago di Compostela (la cappa santa) e compare nello stemma di Papa Ratzinger. La conchiglia è tanto protettiva che una di loro prende il nome di ‘ciprea’ in onore a Cipro dove era venerata la dea Giunone simbolo della fecondità. Ma la conchiglia è stata anche la prima ad essere stata utilizzata come tromba, come elemento di richiamo, di fratellanza, di comunicazione e di difesa”.

Photo credit: Roberto Cifarelli

 

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