Niccolò Fabi, ‘L’uomo che rimane al buio’ (testo e video)
L’uomo che rimane al buio troppo a lungo
Finisce per parlare con l’oscurità Ha una mano sempre pronta per coprirsi gli occhi Quando la luce tornerà Da sotto le lenzuola il giorno fa paura Ci si abitua ad ogni condizione anche alla prigionia Come il lupo chiuso in gabbia teme la sua libertà Se la gabbia si apriràE il re nel suo castello spaventato dal pensiero di un amore folle
Chiude fuori a chiavistello la sua prateria Perché innamorarsi è un po’ cadere da cavallo E sì, che lui lo saIo dico, “Mai più”
Ma i miei occhi spenti Mai più Questi gesti finti Mai più Questa mia obbedienza Io dico, “Mai più” Tutti i pori aperti Mai più Luci sempre accese Mai più Questa confidenza OhLa mano sotto il gesso sogna il movimento delle dita
Ed immagina la pelle su cui poi si poserà Ma si sa che una frattura resta nella testa come una ferita Anche se il gesso se ne vaIl prigioniero guarda in alto una fessura per cercare il cielo
E protetto dalle mura sente il suono delle bombe pochi metri in là Si chiede se alla fine non sia più sicuro rimanere dentro Quando la pace tornerà Se ritorneràMai più
Ai miei occhi spenti Mai più Questi gesti finti Mai più Questa mia obbedienza Io dico, “Mai più” Tutti i pori aperti Mai più Luci sempre accese Mai più Questa confidenza Oh