INTERVISTA/Francesco Maria Gallo e il suo ‘Inferno’ rock, un album che riscatta i personaggi incompresi passati e presenti
(di Maria Elena Zannini) Francesco Maria Gallo, cantautore e comunicatore, ha lanciato in occasione del 25 marzo (eletto il ‘Dantedì’, a 700 anni dalla morte di Dante Alighieri) la sua prima opera rock electro, ‘Inferno’, prodotta da Renato Droghetti con la supervisione di Manuel Auteri. L’album si compone di 11 tracce ed è stato inciso insieme a Ricki Portera (chitarra), Pier Mingotti (basso), Stefano Peretto (batteria), Pietro Posani (chitarra), Simona Rae (cori e voce in ‘Francesca’) ed Enrico Evangelisti.
Dopo gli studi al DAMS e le parole del professore Umberto Eco, Francesco Maria Gallo racconta di aver iniziato ad immaginare l’ ‘impresa’ di trasformare la Divina Commedia in opera rock, “Umberto Eco mi disse ‘leggi la Divina Commedia da adulto’ -ricorda Francesco Maria Gallo intervistato da ilMohicano– ed io, che avevo già ricevuto da essa dei segnali da giovane, ho iniziato ad immaginare questo lavoro. In realtà -aggiunge- non ho dovuto trasformare nulla, l’animo rock è già insito nell’Inferno dantesco”.
Gallo spiega che il progetto, per lui di grande responsabilità, non nasce in occasione della celebrazione del 25 marzo, ma era già in corso da lungo tempo, “è stato destino che uscisse in quella data” commenta. Nella sua rilettura dell’Inferno in età adulta, il cantautore ha sentito un vero e proprio richiamo dai personaggi, “mi hanno chiesto riscatto, si ribellavano al modo in cui erano stati dipinti”.
Per poter dare quindi una seconda voce a queste figure il cantante ha letto e studiato a lungo l’opera, arrivando a comporre le 11 tracce, che dimostrano pezzo dopo pezzo come la storia della Commedia dantesca sia un vero e proprio specchio della realtà odierna. L’artista si sofferma su una riflessione rispetto alle ingiustizie vissute da Piero delle Vigne: “mi fa pensare ad Enzo Tortora” afferma Gallo “mandato alla pubblica gogna e logorato dentro, ma di storie così ce ne sono tantissime, basti pensare agli omosessuali, al bullismo…”.
Anche nel caso della traccia dedicata a Medusa, da sempre considerata un personaggio terrificante e in realtà vittima di un abuso, il cantautore intende riscattare la figura donna, “io la trasformo in regina e le do finalmente pace”.
L’album è prodotto dall’etichetta bolognese SanLucaSound è sarà disponibile in digitale e anche in formato CD e vinile, impreziosito da un libretto contenente tutti i testi dei brani e una serie di controcanti a firma di Carla Francesca Catanese; le illustrazioni sono di Rodolfo ‘Rod’ Mannara e della pittrice underground Allison ‘Allis’ Geremia.
“Stiamo cercando di mettere in scena anche un’ ‘opera rock’ con Nino Campisi e una compagnia di musical” aggiunge il cantante “ma dobbiamo capire se il Covid ci permetterà di esibirci nei teatri e ai concerti. Vorremmo partecipare all’estate bolognese -conclude- ma dovremo aspettare e capire se sarà possibile, intanto gioisco del successo che stiamo avendo, sia con la vendita del disco, che con le visualizzazioni su Spotify”.