Mazzi: “L’opera trascurata per troppo tempo, Scala sia modello per altre Fondazioni”
“Il mondo dell’opera ci sta a cuore, il teatro alla Scala ci sta a cuore”. Con queste parole il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi ha aperto il suo intervento in occasione della presentazione della nuova stagione artistica 2025-2026 del Teatro alla Scala di Milano.
NEL 2024 CONTRIBUTI STATALI PER 223 MLN €
Nel 2024 il ministero della Cultura, ha ricordato Mazzi, “ha destinato alla Scala quasi 36 milioni di euro, 35.873.000, aumentando il contributo del fondo rispetto all’anno precedente”. Un dato che si inserisce in un più ampio sforzo nazionale: “nel 2023 abbiamo contribuito con 271 milioni di euro, 50 milioni di ripatrimonializzazione, mentre la regione, il Comune e la Città Metropolitana ha contribuito con 114 milioni di euro. “In totale, il Paese ha dato a questo mondo 385 milioni di euro nel 2023. Nel 2024 lo stato ha confermato 223 milioni di euro. Regione, Comune e Città Metropolitana lo sapremo alla fine del mese di giugno. Alla Scala abbiamo confermato anche 11 milioni di ripatrimonializzazione. Il nostro contributo è quasi pari a quello che danno i privati, mentre Regione, Comune e Città Metropolitana dà 8,5 milioni”.
“OPERA TRASCURATA PER TROPPO TEMPO”
“Ci stiamo impegnando in generale per rilanciare tutte le nostre fondazioni lirico-sinfoniche e lo dimostra il fatto che abbiamo finalmente affrontato e risolto il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori, atteso da oltre vent’anni. Davvero inconcepibile. Mi sono concentrato sull’opera perché credo che per troppo tempo, al di là della retorica diffusa, l’opera sia stata trascurata. È per noi un veicolo importante nel mondo. Diffonde e presidia la lingua italiana ed è il nostro ambasciatore più appassionato. Bisogna fare sistema perché il suo fascino possa sedurre sempre più. Un’opera seducente e il suo profumo possa diffondersi ovunque”.
IL MODELLO SCALA
“Mi piacerebbe – ha detto ancora – vedere tanti teatri lirici ispirarsi a questo modello, lavorando per esportare questo nostro patrimonio inestimabile. La stagione artistica dimostra concretamente la grandezza e le potenzialità che abbiamo immaginato. Una nuova produzione del Nabucco, il primo grande successo di Giuseppe Verdi, che debuttò proprio qui il 9 Marzo 1842, 183 anni fa, fu un momento cruciale per l’opera italiana, ha contribuito a rendere indissolubile legame tra la città e il teatro. Verdi sarà sempre attuale perché ha saputo esprimere i sentimenti più profondi dell’umanità, come dice Muti. Ascolteremo Wagner, con le sue musiche meravigliose, un compositore dal talento straordinaria. La musica è pericolosa, diceva Fellini, alludendo alla propria fragilità e a come le partiture possono toccare nel profondo, davanti a queste opere immense ci sentiamo tutti un po’ più piccolo.
TRE MILIONI DI FAMIGLIE COINVOLTE NELLA DANZA IN ITALIA
“Sosteniamo con convinzione la danza” ha aggiunto infine Mazzi, ricordando che “in Italia coinvolge circa tre milioni di famiglie. Lavoriamo per restituire il ruolo centrale che rispetta e i valori profondi che può trasmettere alle nuove generazioni”.