‘Milano in un giro di do’, una partitura urbana tra i quartieri e gli artisti milanesi tra gli anni ’60 e ’90

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Milano in un giro di do è molto più di un libro: è una partitura urbana che accompagna il lettore tra i quartieri milanesi che hanno dato voce e anima alla musica italiana tra gli anni ’60 e ’90. Gli autori, Max Caramani e Daniele Rossignoli, ci guidano alla scoperta dei luoghi e degli artisti che hanno contribuito a scrivere la storia della musica, dai grandi successi degli anni ’60, ’70 e ’80 fino ai protagonisti del cantautorato e della musica leggera. Un viaggio inedito tra vie, locali storici e case discografiche, animato dai ricordi e dalle testimonianze di grandi protagonisti della scena musicale come Dario Baldan Bembo, Marco Ferradini, i Camaleonti, i Dik Dik, Memo Remigi, Mario Lavezzi, Silvia Annichiarico, Teo Teocoli, Enrico Beruschi, Germano Lanzoni e molti altri. Ogni capitolo del libro è un quartiere, un racconto dove la storia personale degli artisti si intreccia a quella della città, tra nostalgia, passione e voglia di riscatto. È un’opera che parla al cuore di chi ha vissuto quella Milano e di chi desidera scoprirla attraverso le sue canzoni più iconiche.

UNA SINFONIA COMPLESSA

Max Caramani, attraverso la sua esperienza di musicista e scrittore, arricchisce il racconto con il suo sguardo appassionato e profondo sulla città, interpretandola come una sinfonia complessa, dove ogni nota è un capitolo di una storia che continua a evolversi. La prefazione di Caramani ci regala una riflessione sul significato delle note musicali, che diventano simbolo di un percorso storico ed emotivo della città stessa. Le note del giro di Do maggiore, La minore, Re minore e Sol settima non sono solo scale musicali, ma diventano il riflesso della trasformazione e della resilienza di Milano: dalla sua nascita, attraverso le ferite della guerra, fino alla rinascita che l’ha resa una capitale del design, della moda e della cultura. Scrive Caramani: “Passeggiando per le strade di Milano, ho sempre avuto l’impressione che la città pulsasse al ritmo di una musica segreta…”. ecco allora che il “Do Maggiore” diventa “simbolo delle origini solide e gloriose della città”; il “La Minore richiama il dolore e le cicatrici della guerra; il Re Minore è evocativo dell’anima bohémien e creativa; il Sol Settima porta un nuovo risveglio culturale e architettonico”

TESTIMONIANZE, STRADE E LOCALI

La parte centrale del libro è dedicata alle testimonianze degli artisti che hanno attraversato le strade e i locali di Milano. Interviste, racconti e aneddoti restituiscono un’immagine di Milano come un palcoscenico di talento e creatività. Le storie degli artisti si intrecciano con le vicende della città, raccontando un’epoca in cui la musica era una forma di espressione viva, capace di parlare al cuore di intere generazioni. In questo affresco urbano, la musica non è solo una colonna sonora, ma un potente strumento di identità e di appartenenza, che ha segnato profondamente la cultura di Milano e, attraverso di essa, quella dell’intero paese. Ogni quartiere, ogni strada, ogni locale racconta una parte della storia musicale di Milano, che emerge tra le righe di questo libro con grande forza e passione.

DALLA NASCITA DELLA ‘DISCHI RICORDI’ AL CANTAUTORATO

Scrive Daniele Rossignoli nella sua prefazione: “Descrivere Milano attraverso i suoi artisti, potrebbe essere un’impresa monumentale vista la quantità e qualità di scrittori, pittori, musicisti, attori che hanno fatto grande il capoluogo lombardo. Da Alessandro Manzoni a Carlo Porta. Da Caravaggio a Lucio Fontana. Da Giuseppe Verdi che, se milanese non era, ha fatto di Milano la sua seconda casa, a Giovanni D’Anzi. Da Tino Scotti a Gino Bramieri. L’amico Max Caramani mi ha coinvolto in questo progetto che ha lo scopo di far conoscere Milano attraverso i protagonisti milanesi della musica dagli anni ’60 ai ’90 e, se monumentale non è, poco ci manca vista la carrellata di personaggi che hanno contribuito a fare del capoluogo lombardo la capitale della musica. A Milano, agli inizi degli anni Sessanta nasceva l’industria discografica. Nel 1958 Nanni Ricordi apre la Dischi Ricordi che lanciò i primi cantautori italiani. A Milano sul finire degli anni ’50 si esibivano esponenti del rock and roll italiano come Adriano Celentano, Giorgio Gaber, i Campioni, Tony Dallara. A Milano, da oltre frontiera arrivavano i primi gruppi beat come i Rokes e nel 1960 i Ribelli incidevano due singoli con il cantante rock britannico Colin Hicks. Nel 1961 Adriano Celentano dava vita a una sua etichetta, il Clan, di cui facevano parte, tra gli altri, Don Backy e Ricky Gianco. La musica si prende il suo spazio”.

LE PRIME DISCOTECHE E I LOCALI

A Milano nascono le prime discoteche frequentate dai giovani, soprattutto la domenica pomeriggio. Ecco che il Bar Commercio, sotto i portici meridionali di Piazza Duomo, ospita le prime esibizioni di quelli che venivano chiamati complessi: i Camaleonti, i Giganti, l’Equipe 84. Poi il Santa Tecla nell’omonima via di fianco al Duomo, dove si faceva un certo tipo di musica colta, il jazz con Franco Cerri, Bruno De Filippi, Chet Baker. Dal Santa Tecla sono però usciti anche artisti come Riki Maiocchi, Lucio Battisti con i Campioni, Luigi Tenco. Poi c’era il Ciao Ciao di via Merlo, nei pressi di Largo Augusto. Durante gli anni Cinquanta un gruppo di giovani artisti milanesi fuori dal coro si esibiva però nei cabaret, davanti a una ristretta platea, come al Derby Club di via Monterosa, nato nel 1962. L’Intras Derby Club, fondato dal musicista Enrico Intra e dall’imprenditore Gianni Bongiovanni, in poco tempo divenne il ritrovo di una serie di personaggi del mondo dello spettacolo, simbolo della nascita della nuova musica milanese. Tra loro Enzo Jannacci, Dario Fo, Franca Rame, Giorgio Gaber, Ornella Vanoni, Walter Valdi, i Gufi. Gli anni passano e arriviamo agli anni ’70-’80. Sono gli anni del cantautorato italiano e Milano è rappresentata, oltre che da Giorgio Gaber e Enzo Jannacci, da Roberto Vecchioni, Alberto Fortis, Enrico Ruggeri e tanti altri”.

ANNI DI FERMENTO E IMPORTANTI INIZIATIVE DISCOGRAFICHE

Per Carlo Lecchi, presidente AVI, ‘Milan l’è un gran Milan’, il noto detto meneghino, “calza a pennello per questo bel libro. Sì, perché racchiude quello spirito milanese fatto non solo di vastità geografica, ma anche di una moltitudine di vie, zone, quartieri, dove si intrecciano, vite, idee, tradizioni e con la sua nota apertura mentale e ospitalità, anche intrecci di culture provenienti da altre regioni e Paesi, che unite alle tradizioni locali danno vita a un humus unico e sempre stimolante. In questa ottica, gli autori hanno prescelto un periodo limitato, che va dagli anni ’60 ai ’90, per esporre uno dei molteplici volti che Milano offre e ha offerto, quello della musica, a loro particolarmente caro. In effetti la città, in quegli anni, ha vissuto un grande fermento con artisti sia nativi che importati, i quali hanno trovato modo di svolgere al meglio la loro arte grazie alle importanti iniziative delle case discografiche ben radicate sul territorio, agli studi di registrazione e molto anche grazie a realtà più piccole, di quartiere se non di via, dove trarre spunti e ispirazioni, esibendosi in locali che sorgevano a getto continuo e davano la possibilità di farsi conoscere”

MILANO IN UN GIRO DI DO 

di Max Caramani e Daniele Rossignoli edizione: 2025 

© 2025, Edizioni Clandestine – Gruppo Santelli

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