Teatro, Gianluigi Nuzzi e le fake news su tre casi emblematici di cronaca nera

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‘La fabbrica degli innocenti – I gialli tra inediti, fake news, trame e speculazioni’. Gianluigi Nuzzi, con il contributo di Marina Maltagliati e la regia di Enrico Zacheo, propone il 17 marzo, al Teatro Manzoni di Milano, tre storie di omicidi che rappresentano tre casi emblematici della cronaca giudiziaria degli ultimi anni. L’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco con Alberto Stasi, l’omicidio di Yara Gambirasio con Massimo Bossetti e la strage di Erba con Rosa Bazzi e Olindo Romano. Sebbene siano stati giudicati con sentenza definitiva sono entrati nel mirino della fabbrica degli innocenti, imbastendo una martellante campagna di disinformazione. Di fake news che ha distorto la realtà per demolire le sentenze definitive.

UN QUADRO INQUITANTE DI PROVE MANIPOLATE E COMPLOTTI GIUDIZIARI

Ne esce un quadro falsato dall’assunto inquietante di prove manipolate, confessioni estorte, complotti giudiziari portati avanti da giudici, pubblici ministeri, investigatori, psichiatri, tutti uniti dall’intento di portare all’ergastolo innocenti in carcere. E, di conseguenza, gli assassini impuniti ancora liberi. E la ‘Fabbrica’ compie una giustizia mediatica rabbrividente, sostituendosi a quella deputata a esprimersi in nome del popolo italiano. Mette al ludibrio chi ha compiuto indagini e processi confermati in ogni ordine e grado, ne indica volto, nome e cognome, li ferma per strada in agguati pseudo giornalistici, li delegittima. E si spinge a fornire verità alternative, attribuendo omicidi e stragi a estranei, massacrandoli, sino ad arrivare a coinvolgere i parenti delle vittime, costituitesi parti civili, che diventano corresponsabili. La verità è ribaltata.

COME LAVORA LA FABBRICA DEGLI INNOCENTI

Con immagini e documenti, testimonianze e ricostruzioni sul palco Gianluigi Nuzzi entrerà in questi tre gialli. Andrà a ricostruire uno ad uno ogni caso, svelando come lavora la fabbrica degli innocenti tra manipolazioni e omissioni. Dov’è la verità? Chi sono i colpevoli, chi gli innocenti? Nuzzi parte con una tesi sostenuta da apparenti dati incontrovertibili per portare il pubblico su una posizione per poi ribaltare la scena del crimine. Spazzando via quelle che sono solo suggestioni ben mimetizzate e offrendo prove e indizi insuperabili.  Nella ‘Fabbrica degli innocenti’ agisce chi per amore del condannato, chi per visibilità o cinico carrierismo, chi per speculazioni e costituirsi un trampolino politico. Ma i risultati destabilizzanti rientrano in un quadro più ampio di complottismo e disinformazione che compromette la percezione su quanto accade nel nostro Paese, mina la fiducia e la credibilità dello Stato.

 

 

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