Arte e cultura sempre più rilevanti nella sostenibilità sociale, ma mancano metriche e definizioni condivise
L’arte e la cultura stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante nella sostenibilità sociale, ma la mancanza di metriche e definizioni condivise ne ostacola la piena integrazione nelle strategie aziendali. Con l’introduzione di nuove normative europee, le imprese dovranno adottare standard di misurazione più chiari, contribuendo a una maggiore trasparenza e valorizzazione delle risorse artistiche. La collaborazione tra aziende, istituzioni accademiche e operatori finanziari sarà cruciale per promuovere una gestione sostenibile e responsabile del patrimonio culturale aziendale. Questa è la maggiore evidenza che emerge dalla seconda edizione dello studio ‘Arte e iniziative culturali come risorse per la sostenibilità sociale”‘, realizzato dall’Istituto per la Ricerca sull’Innovazione Trasformativa (ITIR) dell’Università di Pavia in collaborazione con Arte Generali, Banca Generali e Deloitte Private.
IL RUOLO DEI CORPORATE ART ASSET
Il report evidenzia il ruolo strategico dei Corporate Art Assets, comprendenti sia i beni artistici aziendali sia le iniziative culturali promosse dalle imprese, nella valorizzazione del patrimonio artistico e nel miglioramento del benessere sociale ed economico delle comunità. L’indagine ha analizzato il modo in cui organizzazioni profit e non-profit gestiscono, misurano e comunicano l’impatto sociale delle proprie iniziative culturali. Attraverso un approccio metodologico misto, che combina analisi della letteratura scientifica, esame delle comunicazioni di 128 organizzazioni in Italia, Germania e Francia e interviste qualitative con esperti del settore, lo studio ha messo in luce la crescente sensibilità delle aziende nei confronti della sostenibilità sociale. Tuttavia, la mancanza di standard condivisi per la misurazione degli impatti continua a rappresentare un ostacolo per la rendicontazione e la diffusione delle migliori pratiche.
NUOVE NOMRATIVE E LA NECESSITA’ DI METRICHE CONDIVISE
Nuove normative e necessità di metriche condivise – Con l’introduzione della Direttiva CSRD e delle normative per gli Enti del Terzo Settore, le aziende saranno tenute a comunicare il proprio impatto sociale attraverso indicatori universalmente riconosciuti. Secondo Ernesto Lanzillo, Partner e Deloitte Private Leader, “questo permetterà alle imprese di ottenere benefici non solo reputazionali, ma anche economico-finanziari”. L’Osservatorio ITIR si propone di monitorare l’evoluzione della comunicazione dell’impatto dell’arte e della cultura sulla crescita sociale delle comunità, promuovendo metriche affidabili e solide.
LA GESTIONE DEI BENI ARTISTICI E LA LORO COMUNICAZIONE
La gestione dei beni artistici e la loro comunicazione – Dallo studio emerge che il web è il principale canale utilizzato dalle aziende per comunicare il valore sociale dei propri asset artistici. In Francia, il 73% delle imprese utilizza siti web dedicati per questo scopo, mentre in Italia e Germania la distribuzione è più equilibrata, con rispettivamente il 55% e il 37% di aziende che adottano questa strategia. L’utilizzo di report finanziari per comunicare l’impatto delle iniziative culturali rimane limitato, con percentuali inferiori al 2% in tutti i Paesi. Le tipologie di impatto più comunicate riguardano l’ecosistema culturale, le comunità creative e la formazione.
LE SFIDE DELLA RENDICONTAZIONE ESG
L’assenza di una definizione standard di “beni artistici aziendali” e la mancanza di metodologie riconosciute per misurarne l’impatto ESG rappresentano una barriera significativa alla rendicontazione. Il framework “Culture | 2030” dell’UNESCO potrebbe fornire un riferimento utile per definire metriche che permettano di monitorare e comunicare efficacemente il contributo delle iniziative artistiche allo sviluppo sostenibile.
UN PERCORSO ANCORA IN FASE INIZIALE
>Aziende e sostenibilità culturale: un percorso ancora in fase iniziale – Le interviste condotte evidenziano che molte aziende sono ancora nelle fasi iniziali dell’integrazione delle risorse artistiche nelle loro strategie di sostenibilità, pur riconoscendone il valore. La gestione delle collezioni aziendali e delle iniziative culturali è spesso legata alla sensibilità della leadership e richiede obiettivi a medio-lungo termine. Incentivi fiscali come l’Art Bonus o i benefici per i Donors che finanziano enti del Terzo Settore possono incentivare un maggiore impegno in questo ambito. Sebbene poche aziende abbiano già adottato un approccio strutturato alla misurazione degli impatti, cresce la consapevolezza della necessità di strumenti specifici per la valutazione del valore dell’arte all’interno delle strategie aziendali.