Simone Cristicchi sul palco di Sanremo: “Mi sentirò nudo, racconto vita vera, vissuta”
Simone Cristicchi porta a Sanremo un brano intenso e personale, nato da una storia familiare profonda. Il racconto che ha ispirato la canzone è tratto dal suo libro HappyNext. Dopo che il titolo è stato reso pubblico (Quando sarai piccola), “mi sono arrivate migliaia di mail e messaggi: è un tema che riguarda tutti”, racconta Cristicchi. “E’ vita vera, vita vissuta, ogni giorno. Ed è per questo che probabilmente mi sentirò nudo sopra quel palco perché racconto qualcosa che mi è successo che mi succede quotidianamente.
Cristicchi legge per la prima volta un racconto presente nel libro HappyNext per la Nave di Teseo, in cui raccoglie una serie di storie legate alla felicità, Qui il racconto che precede la scrittura del brano.
LUCIANA
“E’ una domenica di settembre del 2012 quando mia madre Luciana viene colpita duramente da una emorragia cerebrale. Ha solo 63 anni. Da poco si gode la pensione dopo 25 anni di lavoro, i suoi tre figli e gli adorati nipotini, per puro caso qualla mattina è in casa da sola. Ci accorgiamo delle sue condizioni molto tardi, troppo tardi”. La mamma viene dichiarata clinicamente morta, viene tenuta in vita dalle macchine ma strordinariamente si risveglia. “La signora Luciana si è risvegliata” dice un medico in camice verde. “La scienza non riesce a spiegare certi risvegli, ma riesce a fare i suoi miracoli”.
Qualche mese dopo Luciana viene operata all’ospedale Niguarda di Milano e da allora “non è la stessa Luciana di prima. Il suo corpo non risponde più, la sua anima è intrappolata in una corazza che non le permette di fare granché e di esprimersi correttamente. E’ tornata bambina. E pensare che era una chiacchierona instancabile. Nonostante il gravissimo colpo che ha subito, è ancora qui con la nostra grande famiglia. I nipotini adorano quella nonna speciale. Riesce comunque a ricrdarsi tutto, anche le ricette per cucinare. E nonostante non riesca più a camminare, è sempre in prima fila con la sua carrozzina quando salgo sul palcoscenico a Roma. E nonostante il sacrosanti diritto di essere arrabbiata, Luciana sorride, sorride comunque. E quando sorride illumina il mondo”.

Simone Cristicchi. Ph. Giorgio Amendola
UN TEMA CHE CI RIGUARDA
Una canzone “molto speciale”, ferma da 5 anni, scritta durante la prima quarantena. Mi hanno sconsigliato tutti di inserirla in questo album perché probabilmente aveva una potenzialità che doveva attendere il momento per farla ascolta. Questo momento è arrivato grazie a Carlo Conti che ha compreso il suo valore. Vita vera, concreta, auitentica e vissuta. Una canzone terapeutica che forse potrà aiutare a sensibilizzare su questo tema universale. Nella vita di ognuno di noi c’è il momento in cui una persona invecchiando ritorna ad essere fragile e quindi questo Quando sari piccola appartiene a tutti, pur essendo un tema poco trattato. Mai in una canzone. Affronto questo Sanremo come una missione bellissima, perché al di là di quello che sarà il risultato finale credo di avere una vittoria spirituale, che è quella di poterla cantare davanti a milioni di persone”.
“Ho cercato in questo testo di non essere retorico perché ci vuole proprio un attimo per scadere nel patetico. Questi argomenti vanno trattati con i guanti di velluto. Io ed Amara non l’abbiamo scritta perché puntavamo a Sanremo. E’ stato uno dei tanti brani che abbiamo composto, ma alla fine ci siamo resi conto che ha una forza emotiva potentissima. C’è voluto tanto tempo per cesellare tanti versi. Non è stata una canzone facile da scrivere per me. All’inizio ci eravamo concetrati soprattutto sulla tenerezza, sul prendersi cura della madre anziana che torna bambina. Ma in un secondo momento abbiamo sentito l’importanza di inserire anche il senso di impotenza davanti alla trasfromazione e quindi la rabbia. Quella rabbia di vederti cambiare e la fatica di vederti accettare”.
BATTIATO
Cristicchi porterà ‘La cura‘ di Franco Battiato alla sera dei duetti, insieme alla compagna di viaggio e di vita Amara (Erika Mineo). ‘Il concerto mistico per Battiato’ è arrivato al quarto anno di rapprsentazione: “noi pensavamo che sarebbero state poche date e invece è un successo incredibile. A marzo riprenderemo il tour al Brancaccio di Roma”. E’ stato “automatico pernsare a Franco che per me resta maestro indiscusso di arte e spiritualità”. Una canzone che non è mai stata eseguita nelle serate dei duetti a Sanremo. “L’unico che ha cantato La Cura a Sanremo è stato lo stesso Battiato nel 2007. Anno in cui ho vinto Sanremo. Anche il fonico sarà il medesimo storico di Battiato. Mi senso al sicuro su quel palco perché accanto a me ho una voce straordinaria, una donna con un carisma incredibile, un’artista pura che ha reso la nostra vita la mia vita meravigliosa”.
“Sono onorata di affincare non solo un uomo e un artista ma un’anima gigante come la tua”, dice Amara.

Simone Cristicchi. Ph. Giorgio Amendola
IL PESCE FUOR D’ACQUA
Nel suo reading, Credo, Cristicchi fa riferimento al pesce fuori d’acqua che è l’unico che si è evoluto. Ma “io su quel palco non mi sento un pesce fuori d’acqua perché sono me stesso, non devo recitare nessuna parte e quindi porto quella che è la mia durezza e sensibilità. Sento di essere fedele a me stesso e questo è il super potere più grande che posso portare lì”.
LA PICCOLA RISERVA INDIANA
Il mio è un “colore” all’interno di un mosaico che Conti ha voluto e lo ringrazio di avere riportato i cantautori a Sanremo, come Brunori Sas, Lucio Corsi. Ci sentiamo una sorta di riserva indiana e portiamo avanti la bandiera di chi ci ha insegnato a scrivere canzoni”.
Il nuovo disco arriva a 11 anni dal precedente, tanti quanti ce ne sono voluti per scattare la foto della copertina dell’album. “Mi dicono che ci ho messo un po’ troppo. Ma oggi in discografia si corre un però troppo, secondo me. Solamente quando si ha qualcosa di importante da dire si devono pubblicare album o singoli. Ho scelto una musicalità orchestrale, molto minimalista. L’elettronica è pressoché inesistente. La mia firma di luce in questi tempi oscuri”.
La fotografia di copertina dell’album è stata realizzata da Andrea Arbizzi e rappresenta la nebulosa soprannominata “Occhio di Dio” (Helix Nebula NGC7293).
DANTE E IL RUOLO DELL’ARTE
“Credo che la nostra vita sia per citare Dante una trasformazione, un viaggio alchemico dove attraversare le nostre inquietudini, l’inferno che ci abita. Ho trasformato la perdita di mio padre, quella perdita attrraverso la creatività, disegnando. Un percorso comune a tutti, Dobbiamo passare attraverso una fase di trasformazione per avvicinarci a qualcosa di puro”. Una metafora del viaggio dall’ombra alla luce, “qualcosa che va controcorrente, lo so, ma non mi sono mai fatto il problema di essere di moda anchea discapito del marketing. Perché queste cose si pagano. In questo anni però ho avuto un’isola meravigliosa, il teatro”.