Accettare l’imperfezione e non tradire se stessi, Gazzelle torna con un testo profondo e introspettivo
Gazzelle torna con un testo profondo e introspettivo, che ruota attorno al sentimento dello smarrimento e dell’accettazione dell’imperfezione, della fedeltà a se stessi. E anche della forza che l’amore dà nei momenti in cui si sta in bilico. ‘Come il pane’ è un testo introspettivo e malinconico, ricco di immagini suggestive e riflessioni personali. Il protagonista esprime una tensione continua verso l’autocomprensione, alternando momenti di osservazione del mondo esterno, come il cielo o le persone intorno, e introspezione.
ACCETTARE L’IMPERFEZIONE E SE STESSI
Un elemento chiave del testo è l’accettazione dell’imperfezione. Quando Gazzelle afferma che non cambierebbe nulla e rifarebbe ogni sbaglio, emerge una consapevolezza della fallibilità umana e una volontà di accogliere gli errori come parte essenziale della vita e della relazione. Questa accettazione si lega anche a un senso di fragilità, evidente nel dubbio su quanto valgano i propri sogni o nel “fare finta di stare bene comunque”. Eppure, in questa fragilità si intravede anche una forza: il desiderio di continuare nonostante tutto.
Lo stile della canzone è intimo e colloquiale, con ripetizioni che sottolineano la natura ciclica delle riflessioni. Frasi come “ogni tanto guardo” o “ogni sbaglio lo rifarei” si ripetono, creando un senso di continuità e di riflessione aperta. Le immagini utilizzate, come il cielo che sembra osservare il protagonista o gli occhi dell’altro descritti come il pane, sono semplici ma evocative.
RESISTENZA E RISPETTO
Importante la riflessione sull’attualità: “Quanti artisti pronti a vendersi per poco cash. Non capisco fino in fondo. Quanto valgono i miei sogni e quanto in generale valgo io”. Questa la domanda che interroga profondamente tutto il mondo della musica e dello star system in generale. La risposta per Gazzelle è di grande consapevolezza: essere se stessi, “comunque”. Il termine diventa un manifesto di resistenza e rispetto verso la propria essenza e verità.
IL TESTO
Ogni tanto guardo il cielo Ogni tanto sembra lui che guarda me Mi nascondo nella metro Mi nascondo sotto l’albero più grande che ci sia Ogni tanto guardo te Che hai due occhi come il mare Troppo pieni da svuotare Ma adesso ma adesso non c’è niente che cambierei Ed ogni sbaglio lo rifarei Ed ogni notte io dormirei accanto ai tuoi occhi lucidi Ma poi di nuovo non capirei E tu diresti che è tutto ok E io farei ancora finta Di stare bene comunque Comunque Ogni tanto guardo il mondo Quanti artisti pronti a vendersi per poco cash Non capisco fino in fondo Quanto valgono i miei sogni e quanto in generale valgo io Ogni tanto guardo te Che hai due occhi come il pane Troppo buoni da sprecare Ma adesso ma adesso non c’è niente che cambierei Ed ogni sbaglio lo rifarei Ed ogni notte io dormirei accanto ai tuoi occhi lucidi Ma poi di nuovo non capirei E tu diresti che è tutto ok E io farei ancora finta Di stare bene comunque Comunque