Fino al 27 ottobre 2024, Triennale Milano ospita la mostra Le stelle per te, dentro, un’installazione inedita creata da Gianni Politi, curata da Damiano Gullì, responsabile per l’arte contemporanea e i programmi pubblici di Triennale. La mostra esplora la relazione tra i nuovi lavori dell’artista e opere precedenti, tracciando un percorso nel suo processo creativo, dove stelle e galassie diventano metafore del pensiero interiore e delle scelte artistiche.
Al centro dell’esposizione vi è la grande tela I giorni dei pentimenti, che raffigura il volto del padre di Politi, soggetto che accompagna la sua ricerca artistica da oltre un decennio. Il volto, ispirato a un’opera di Gaetano Gandolfi e somigliante al padre dell’artista, è stato riprodotto più volte dal 2012, rappresentando per Politi un mezzo per perfezionare la tecnica pittorica a olio e una riflessione continua sul fare pittorico.
Foto Gianluca Di Ioia_© Triennale Milano
Dal 2021, questo progetto ha subito un’evoluzione: Politi ha trasformato centinaia di volti simili in un unico grande dipinto, accumulando esperienze estetiche derivate dalla ripetizione della stessa immagine. La mostra include anche una serie di dipinti astratti, nati dall’assemblaggio di tele colorate preesistenti, che creano un dialogo tra figurazione e astrazione.
L’allestimento evoca una dimensione contemplativa, con panche e sculture zoomorfe, raffiguranti rane, simbolo di metamorfosi e transizione tra mondi in diverse culture. La sacralità dello spazio è sottolineata dalla disposizione della tela principale, che sembra ergersi come in un’abside, invitando alla riflessione.
La mostra pone una domanda fondamentale: è possibile dipingere eternamente lo stesso quadro, modificandolo ogni volta? La risposta si riflette nei lavori di Politi, dove il continuo ritorno al ritratto paterno si intreccia con l’esplorazione dell’astrazione.
Foto Gianluca Di Ioia_© Triennale Milano
L’iniziativa rientra in un progetto più ampio di promozione dell’arte italiana portato avanti da Triennale Milano, che coinvolge artisti di diverse generazioni e discipline, come Corrado Levi, Mariella Bettineschi, Francesco Vezzoli e Nico Vascellari, consolidando l’impegno di Triennale nel sostenere l’arte contemporanea.