G7 Cultura, Alessandro Giuli: “La cultura contribuisce al dialogo fra i popoli”

Last Updated: 20 Settembre 2024By Tags:

Cultura

“La cultura è un bene pubblico che contribuisce al dialogo fra i popoli”. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, aprendo a Napoli i lavori del G7, sottolinea come la cultura sia “un bene pubblico essenziale delle nostre società e un valore. Un linguaggio universale che parla al cuore di tutti e contribuisce al dialogo fra i popoli. Viviamo un’epoca segnata da lacerazioni sociali, dall’odio fondamentalista, da conflitti militari che pensavamo essere memoria del passato. Affrontiamo nuove sfide dettate dall’evoluzione della tecnologia e dai cambiamenti climatici”.

CULTURA PILASTRO DELLA CONVIVENZA CIVILE

“L’Italia crede che sopratutto in questa epoca la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile. Un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto. Un antidoto -secondo il ministro- un controveleno a ogni forma di discriminazione e di estremismo. Un formidabile strumento di sviluppo sostenibile. Nella giornata di oggi intendiamo discutere delle questioni più urgenti che si trovano ad affrontare le nostre istituzioni, le nostre istituzioni culturali per offrire insieme delle risposte condivise, partendo da valori e da principi che ci uniscono perchè ciò che ci unisce è sempre superiore a ciò che può dividerci. La democrazia, lo stato di diritto, il rispetto della libertà di espressione e del pluralismo.Ci confronteremo innanzitutto sulla difesa delle nostre identità culturali. La cultura è l’anima di una nazione, incarna la sua identità, la sua storia, i valori della sua comunità. E’ uno dei beni più preziosi che un popolo abbia ed è un imperativo proteggerla dalle minacce del nostro tempo, sapendo che non esiste una identità che non sia plurale e dinamica”.

IL MINISTRO DELLA CULTURA UCRAINO

“Ho voluto che ad aprire i lavori di questa sessione sia il ministro della cultura ucraina Mikola Tochytskyi. Lui e il suo popolo si stanno difendendo da oltre due anni da una aggressione, quella della Russia di Putin. Una aggressione scellerata e criminale, che viola il principio dei diritti internazionali e riporta in Europa l’orrore del conflitto militare. Questa guerra è stata lanciata per togliere al popolo ucraino la libertà e la democrazia. Quei diritti che sono alla base di tuttii nostri ordinamenti. Una aggressione che sta producendo morte e indicibili sofferenze alla popolazione. Una aggressione che sta provocando un attacco indiscriminato a tutto il patrimonio culturale ucraino. Sono ormai tanti i casi di chiese, musei, teatri, edifici storici o altri luoghi della cultura che sono stati bersagliati dalle bombe russe. Numerose le opere d’arte trafugate o distrutte nel corso di operazioni militari”.

SEMPRE AL FIANCO DEL POPOLO UCRAINO

“Al fondo sembra esserci una deliberata volontà di cancellare l’identità culturale ucraina, di annientare i segni di una nazione che è la nostra nazione in quanto Europa, in quanto mondo. Una nazione che ha dimostrato con il coraggio e la determinazione di voler scegliere autonomamente il proprio futuro. Non possiamo permetterlo. Dobbiamo continuare ad essere al fianco del popolo ucraino nella difesa della sua sovranità, dobbiamo aiutarlo a proteggere il suo patromonio culturale, assisterlo nell’opera di ricostruzione. Mi auguro che da questo G7 esca un messaggio forte e condiviso per la tutela dell’identità culturale ucraina”.

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