‘L’odio’ con Vincent Cassel torna nei cinema dal 13 maggio

Last Updated: 24 Aprile 2024By Tags: , ,

Cinema

L’odio di Mathieu Kassovitz con Vincent Cassel, Hubert Koundé e Saïd Taghmaoui: ventiquattr’ore cruciali nella vita di tre ragazzi della banlieue parigina all’indomani dei sanguinosi scontri di piazza che hanno portato un loro amico in fin di vita, mentre vanno incontro al loro destino in un mondo in cui la morale va in tilt e tutto precipita inesorabilmente.

SCENE ICONICHE E MEMORABILI

Attraverso innumerevoli scene diventate memorabili e iconiche – da Cassel che cita il De Niro di Taxi Driver davanti allo specchio alla storia raccontata nei gabinetti – l’ira di Vinz, la riflessività di Hubert e la buffoneria di Saïd ci guidano in un microcosmo senza eroi e senza miti, in cui convivono il quotidiano della periferia (in lingua originale quasi tutto il film è in slang stretto) e una rabbia pronta ad esplodere da un momento all’altro, divisa tra smarrimento e vendetta.

PUNTO DI RIFERIMENTO PER IMMAGINARIO METROPOLITANO

Tra personalissimi desideri di rivalsa e incontri surreali, percorrendo i contorni sfocati della giustizia ed esplorando le contraddizioni dei suoi protagonisti, L’odio è diventato il punto di riferimento dell’immaginario metropolitano fin dalla sua uscita, un instant classic per tematiche e stile. Mathieu Kassovitz ha infatti catturato l’essenza degli squilibri sociali trasformandola in un racconto continuamente oscillante tra obiettività e simbolismo, andando a creare un film emblematico e universale.

CONFLITTO DI CLASSE

Controverso quanto virtuoso, ne L’odio disagio e conflitto di classe trovano volto e voce senza venir strumentalizzati. È questa la sua forza e ciò che lo rende unico: essere allo stesso tempo crudo e cool, sporco ed ricercato, ispirato e coinvolto, perfettamente in equilibrio tra analisi e amore per le immagini e i suoi personaggi, unendo l’eleganza del cinema classico all’urgenza di quello indipendente e low budget.

MANIFESTO LUCIDO E SENZA TEMPO

Rivedere L’odio equivale a ritrovarsi davanti a un manifesto lucido e senza tempo che immortala questioni che dopo quasi trent’anni appaiono ancora più attuali. Il mantra «Fino a qui tutto bene» che apre e chiude il film è ancora oggi una preghiera laica che racchiude insieme la speranza e la disillusione di ormai più di una generazione.

PREMIATO A CANNES

Perché L’odio non si limita a essere specchio del reale né un semplice cult: è cinema fatto di invenzioni visive a getto continuo ma che non perde mai di vista il cuore pulsante e tumultuoso della vicenda. Riecheggia nelle strade, negli atteggiamenti, nella musica urban e, finalmente, di nuovo nelle sale cinematografiche. Premiato per la miglior regia al Festival di Cannes del 1995, L’odio torna in sala in occasione del 25° anniversario di RaroVideo, grazie a Minerva Pictures e in collaborazione con Cat People.

La lista dei cinema che dal 13 maggio proietteranno L’odio è in arrivo su catpeople.it e su tutti i loro canali social

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