Plaza Suite, il fortunato debutto a teatro di Sarah Jessica Parker a Londra
Con Plaza Suite, Sarah Jessica Parker incanta e diverte il teatro nel suo debutto nel West End in una alchimia brillante costruita in 27 anni di sodalizio con il suo Matthew Broderick. Sul palco del Savoy Theatre di Londra si alternano tre coppie in crisi che cambiano stile, dialettica ed accento e che sono interpretate sempre dallo stesso duo di attori che nella vita è una coppia sposata dal 1997. Lei per tutti resta Carrie Bradshow di Sex and the City e lui, non ce ne vorrà se lo ricorderemo più facilmente pensando al bimbo prodigio a ar danni con il computer, in War Games.
REPLICHE FINO A META’ APRILE
Plaza Suite è la piece teatrale che ha incantato Londra e che ha prolungato le sue repliche fino a metà aprile per eccesso di richiesta. In un teatro sempre sold out, i due protagonisti vestono i panni dei personaggi creati da Neil Simon che li ha resi drammaticamente comici nei loro tormenti, sin dal debutto a Broadway, per il San Valentino del 1968. La storia vive del colore confetto e frivolo con il quale Sarah Jessica Parker sa tinteggiare le sue tre donne: una moglie che leva le castagne dal fuoco del marito convinto di essere il caposaldo della famiglia solo perchè porta i soldi (tanti) a casa mentre lei, fingendosi poco impegnativa, si occupa di tutto il resto. E nel bel mezzo della celebrazione dell’anniversario di matrimonio, sempre nella stessa Suite dell’hotel Plaza, salta fuori il guaio, perchè lei cambia registro e parla un linguaggio di verità che non vuole comunque scomodare la routine consolidata.
DENTRO LA STANZA 719
Carrie, pardon, la Parker entra in scena per prima dopo che il sipario si alza svelando l’interno della camera 719 che rimane sempre la stessa per fare da sfondo a tre storie di vita che si imbattono in nodi e dialoghi perduti per rompere l’incanto del cuore vibrante di New York. Dentro quella stanza, all’apparenza, tutto resta uguale a se stesso mentre tutto intorno il mondo cambia; fuori dalla finestra il panorama si rinnova sacrificando quello che è vecchio e non va più, mentre le coppie nel rifugio della 719 cercano di restare aggrappate ad un passato che, seppur sbagliato, le rassicura.
MATTHEW BRODERICK
Matthew Broderick è un compagno di scena che sa capire che la sua bravura dovrà conquistarsi gli applausi con uno sforzo in più perché sua moglie, qualunque sia il suo personaggio, sarà sempre la star di quel palco. Lei è quella che strappa applausi e consenso in un pubblico alla disperata ricerca di Carrie Bradshow e che, fortunatamente, la ritrova in tanti ridolini, in tante smorfie e nelle sue posizioni storte con le gambe magre.
ABITI ANNI ’60
Gli abiti dei personaggi, tutti figli degli anni ’60, cambiano per definire tre donne molto diverse tra loro; una ricca borghese perfetta, maniaca dell’ordine ed inappuntabile, una ex cheerleader che mantiene lo stile e l’apparente innocenza della studentessa del liceo e la donna texana che indossa fiori, colori ed un cappello oltre misura che sa di quella provincia che si sposta in città cercandone l’eleganza. Ma dietro ad ognuna di loro, inutile negarlo, tutti, o per lo meno, tutte, dal pubblico cercano l’eterna fidanzata e poi moglie di Mr Big. Quella che sapeva indossare gli abbinamenti più incredibili resi straordinari dalle strade di New York, sempre percorse con un paio di Manolo Blahnik.
CARRIE C’E’, SI VEDE E SI SENTE
E nessuna resterà delusa perchè su quel palco la firma di Carrie c’è, si vede e si sente. Fortunatamente anziché un Mr Big in perenne fuga dall’amore e dalle responsabilità, o un Aidan incapace di leggere la donna che ha di fronte, c’è un uomo non troppo alto di statura, proporzionato a lei, un viso da bambino ingrigito dai colori dell’età che gli ha dato una grande capacità di ridere di se stesso. Matthew Broderick è comico, sembra la prima versione (un pò appesantita) di Edward-Richard-Gere in Pretty Woman, poi Austin Powers ed infine un cowboy in frac, fedele a se stesso nella sua credibile comicità. Accompagna Sarah Jessica Parker come un coprotagonista che sa illuminare prima il partner sulla scena; è rigido, distratto ed ironico quanto basta per essere allo stesso tempo un freddo uomo d’affari distratto dal denaro, un produttore di Hollywood convinto di poter comprare anche l’amore con i soldi ed un marito che, sorprendendo tutti, ha saputo costruire una relazione profonda diventando il modello per una figlia terrorizzata dal matrimonio che sta per celebrare.
UNO SPETTACOLO CHE MERITA DI ESSERE VISTO
Londra si è giustamente innamorata di questo spettacolo che ha prolungato le repliche fino al 15 aprile mantenendo uno standard di prezzi davvero molto alto: il posto che permette di vedere decentemente costa minimo 300 sterline. Ma i signori Broderick sanno ricambiare questo affetto dandosi totalmente da quel palco ed offrendosi ogni sera al pubblico che si assiepa all’uscita del teatro del West End per ottenere ordinati autografi e qualche foto. Niente divismo, tanta professionalità ed uno spettacolo che vale davvero la pena di vedere inseguendo il sogno di Carrie Bradshaw ed il suo Sex&TheCity.