Londra come Firenze, 520 anni dopo. Cosa hanno in comune?

Arte

Londra e Firenze sono e saranno più vicine che mai; idealmente, culturalmente ed in termini di vivacità creativa. Le due città, per dirla con la parole dell’ambasciatore italiano di stanza in Inghilterra Inigo Lambertini, “Sono permeate di arte, di gallerie, di creatività, e di nuove generazioni di artisti che guardano al mondo con occhi nuovi”.

LONDRA COME FIRENZE IN UNA MOSTRA

Per evidenziare questo legame e celebrare l’epoca d’oro del Rinascimento italiano, la Royal Academy of the Arts, dal 9 novembre fino al 16 febbraio del prossimo anno, metterà in scena la mostra “Michelangelo, Leonardo, Raphael. Florence, c. 1504”. Lo sguardo fresco dei giovani artisti di oggi si affaccia sulla capitale più vibrante d’Europa che somiglia a quella Firenze di 520 anni fa che, allo stesso modo, ha saputo attirare talenti circondandosi di arte e bellezza, “Ricordandoci il potere dell’arte” ha aggiunto Lambertini durante una colazione presso la Royal Academy di Piccadilly per lanciare in esclusiva l’evento.

 QUALE SARA’ LO STORYTELLING?

La mostra, raccogliendo opere che non sono mai state messe insieme così prima d’ora, rafforza lo stile dei curatori dei musei del Regno Unito che si caratterizzano per la capacità di esporre un racconto nuovo che rimescola le immagini già note per presentarle come inedite, in uno storytelling moderno e accattivante. Diciamo pure pop ed intuitivo. La selezione di manufatti dei tre maestri italiani cercherà di seguire un percorso estetico lungo le strade di Firenze, che simbolicamente entrerà nelle botteghe e nelle visioni che hanno ispirato i tre monumentali artisti del rinascimento: Leonardo, Michelangelo ed il giovane Raffaello che era andato a raggiungerli sedotto dal loro fascino e con tutto l’intento di imparare il massimo possibile dalla loro maestria.

DAI MECENATI AL CROWFUNDING

All’epoca, i pittori, gli scultori potevano vivere del loro talento grazie al sostegno e alla capacità di coglierne il valore di grandi mecenati. Quella è stata l’epoca d’oro dei Medici, di famiglie che agivano come i finanziatori contemporanei che aiutano a sopravvivere i musei inglesi, anche privati, con importanti donazioni o, in maniera molto anglosassone, foraggiando continue raccolte di fondi.

Così, Londra oggi, come Firenze, allora, sono una luce sulla cultura che trasmette idee e valori e su un’Italia che grazie alla sue grandi capacità continua ad offrire oggetti e visioni di rara bellezza, declinati anche in termini contemporanei.

FIRENZE NEL 1504: LEONARDO, MICHELANGELO, RAFFAELLO

L’anno preso in esame nella mostra della Royal Academy è il 1504, quello nel quale Firenze viveva il suo massimo splendore e Michelangelo concepì il Taddei Tondo che si trova in Inghilterra. Il maestro aveva solo 20 anni quando andò a cercare fortuna a Roma, circa 30 quando tornò, ormai maturo, a Firenze regalandole il David che la incoronò capitale incontrastata della cultura.

Aveva 20 anni anche Leonardo quando dipinse la Gioconda e, nel 1504, i due giganti si ritrovarono insieme a Firenze per affrescare il Palazzo Vecchio in una competizione dai toni quasi drammatici. Schizzi e disegni dei loro studi per colorare le pareti della sede comunale saranno messi a confronto per accentuare la forza della sfida che li tormentava.

Solo il migliore otteneva le attenzioni più generose dei mecenati e anche questa rivalità anima il cuore della lettura originale che darà la mostra mettendo il giovane Raffaello in posizione di rincorsa verso il suo personale Olimpo dell’arte iniziato “copiando, copiando e ancora copiando i grandi maestri”.

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