Amadeus ricorda le vittime delle foibe
Amadeus ricorda le vittime delle foibe. Sulle note di ‘Io che amo solo’ ha ricordato Sergio Endrigo, nato a Pola nel 1933. Nel 1947 fu costretto a lasciare l’Istria, esule come 250 mila suoi concittadini. “Le milizie di Tito fecero una strage di massa nelle foibe”, ricorda Amadeus. Oggi è la ‘giornata del ricordo’ per mantemere viva la memoria di una delle pagine più tragiche della nostra storia”.
IL TRENO DEL RICORDO
“Tra le iniziative proprio oggi è stato inaugurato nella stazione di Trieste il ‘Treno del ricordo’ che ospita a bordo una mostra multiimediale, aperta al pubblico, attraverso la quale si potrà ripercorrere idealmente il viagio compiuto dagli esuli giuliano-dalmati. Il treno del ricordo compirà un percorso di 12 tappe per contribuire a mantenere vivo il ricordo di un evento tragico che ha segnato la storia del nostro Paese”.
LA FOIBE
Le foibe erano dei grandi inghiottitoi dove furono gettati i corpi di alcune vittime o in alcuni casi le stesse ancora vive. Per estensione i term ini ‘foibe’ e il neologismo ‘infoibare’ sono diventati sinonimi di uccisioni che in realtà furono in massima parte perpetrate in modo diverso. la maggioranza delle vittime morì nei campi di prigionia jugoslavi o durante la deportazione verso di essi.
L’ESODO
Al massacro delle foibe seguì l’esodo giuliano dalmata, ovvero l’emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini di etniaq e di lingua italiana dalla Venezia Giulia, dal Quarnaro e dalla Dalmazia, territorii del Regno d’Italia prima occupati dalla Germania nazista poi dall’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia del maresciallo Josip broz Tito e successivamene annessi alla Jugoslavia tramite i trattati di pace di Parigi del 1947.