Mengoni sul palco di Sanremo “in punta di piedi”

Last Updated: 6 Febbraio 2024By Tags: ,

Sanremo

Marco Mengoni sale sul palco di Sanremo “in punta di piedi”, portandoci sopra tutte le sue “fragilità”. In conferenza stampa, a poche ore dal via dsella 74/ma edizione del Festival, il co-conduttore Mengoni non nasconde l’emozione di affrontare questo inedito ruolo “facendo un altro mestiere, ma cercando comunque di portare ‘me'”. In ogni caso, sottolinea “sarà tutto nell’ambito dell’onestà e della verità perchè non saprei fare diversamente”. Emozionato ma consapevole della fortuna che mi è capitata perchè non tutti hanno l’opportunità di fare questa cosa sul palco. Attiro l’invidia di tantissimi miei amici che vorrebbero poter dire ‘dirige l’orchestra il maestro…’. Sto già sudando adesso facendo finta che io sia impassibile da pressioni, modalità e ansia. So però fingere bene”. Nel frattempo, aggiunge “ho provato tutte le voci possibili e immaginabili, impostate, per non apparire emozionato e tremante. Ho studiato molto questi 74 anni di Sanremo. Devo inoltre dire grazie anche ad Amadeus perchè ha lasciato a me la libertà di esprimermi come volevo”.

EMOZIONI E FRAGILITA’

Sul palco Mengoni oltre all’emozione porterà anche le sue fragilità che affronta anche grazie all’aiuto di una terapeuta. “Credo che non si debba uscire dalla propria fragilità ma si debbano trovare gli strumenti per gestirla. La fragilità va gestita e io lo sto facendo grazie all’aiuto di una teraputa. Sono felice di giocare con tutti i miei pensieri, anche quelli più estremi. Ovviamente il lavoro non lo fa la terapeuta ma lo fai tu. La maggior parte del lavoro che tu fai con una terapia è quando esci da lì e quando il tuo cervello va a riposare, quando mette in ordine tutti i tuoi pensieri per poi provare a cambiare”.

IL CAMBIAMENTO

Un cambiamento che Marco Mengoni sta cercando anche attraverso il suo modo di vestire. “In questo momento -osserva- sembro apprentemente più giovane nel vestirmi. Per tanti anni sono stato un po’ troppo aggressivo e pesante con me stesso, un po’ troppo severo nei miei confronti. Vorrei che uscisse, anche in quel che metto, la mia gioia di vivere ogni momento, di divertire e non pensare per forza ai numeri, alle pressioni, alle aspettative. Voglio divertirmi e farlo per le persone che non ho più, per quelle che non se lo possono permettere. Voglio essere felice, voglio godermi la vita. Molte volte non l’ho fatto e dovrei imparare a pensare un po’ meno e a buttarmi un po’ di più nella leggerezza”.

I GIOVANI

Un modo di vivere che Mengoni suggerisce anche ai più giovani artisti, ricordanso che tuttavia che “non sono tutte paillette e lustrini. Io ho combattuto tutte le battaglie con me stesso sopratutto con la pressione che c’è in questo mestiere. Sembra che uno salga sul palco canti e poi via. E’ un lavoro fortunatissimo, e io mi ritengo iperfortunato nel fare questo mestiere, però come in tutti i mestieri ci sono delle pressioni. Si lavora 24 ore su 24. Bisogna continuare ad allenare la propria emotività, a reggere la propria pressione che è quella che si gestisce con meno lucidità”.

IL PALCO

Poi, per quanto riguarda i giovani artisti presenti quest’anno al Festival “il palco di Sanremo è il più importante che c’è in Italia -ricorda- e in questi ultimi anni credo che Amadeus abbia trovato la chiave per portare tutte le sfumature della musica, avvicinandosi a tutte le generazioni. Ha fatto un lavoro ipeccabile e merita senz’altro lo scettro di ‘capo di Sanremo’”.

 

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