Leo Gassmann diventa il Califfo su Rai1

Last Updated: 6 Febbraio 2024By Tags: ,

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La storia umana e artistica di Franco Califano. Leo Gassmann nei panni del Califfo ricorda gli anni che vanno dalla dalla Dolce Vita alla metà degli anni ‘80, nel film ‘Califano’, in onda domenica 11 febbraio in prima serata su Rai 1. Il film racconta, ponendoli sullo stesso piano, l’artista Califano, l’uomo e il bambino di un tempo, in un dialogo costante tra loro.

LEO GASSMANN

Leo Gassmann, è entrato nella parte e ne ha vestito i panni senza diventarne l’imitatore. Ha incarnato le sue due anime contrapposte. Quella del ragazzo di strada ‘affamato di vita’ e quella malinconica di un’infanzia vissuta tra collegi e affetti perduti. Studiandone i gesti e i modi ma soprattutto ‘ascoltandolo’, Gassman si è avvicinato a Califano con grande delicatezza, dandogli vita e voce. Ne racconta i successi, ma anche le fragilità e il bisogno di chiudersi in se stesso. Quel “se scrive libertà ma se legge solitudine” che ha caratterizzato la sua intera esistenza.

L’ARRESTO DEL CALIFFO

Roma, 1984. Al Teatro Parioli, mille spettatori attendono che salga sul palco il Maestro, il Poeta, il Saltimbanco, il Califfo. Franco è nel camerino in attesa di quello che lui immagina sarà la serata più importante della sua vita. D’ora in avanti basta bravate, sarà il miglior Califano possibile. Di lì a poco però, sei
uomini in divisa faranno irruzione nel camerino, gli metteranno le manette ai polsi e lo porteranno via facendolo sfilare davanti al suo pubblico basito.

GLI ESORDI

Si va indietro negli anni: Roma, 1961. Franco ha 22 anni, vive a Roma con la madre e il fratello, è orfano di padre, scrive poesie e sogna la Dolce Vita. Conosce Antonello Mazzeo, amico che gli resterà fedele per tutta la vita, e Rita suo primo amore, con la quale si sposerà. Ma a Califano la quotidianità ordinaria va troppo stretta e nel 1963 abbandona tutto e tutti trasferendosi a Milano, ospite di Edoardo Vianello. Qui inizia a scrivere canzoni, a frequentare più di una donna, a consumare droga, a fare amicizie importanti, come Gianni Minà e Ornella Vanoni. Iniziano allora i primi successi come autore e scout.

LA DROGA

L’uso della cocaina nel 1968, al culmine di una depressione, lo costringerà però a trascorrere qualche mese in una clinica per disintossicarsi. Il Califfo è determinato, ambizioso e ricomincia da zero.  Torna a scrivere brani di successo come ‘Minuetto’ interpretato da Mia Martini. Con Edoardo Vianello fonda la Apollo Records. Scommette sui Ricchi e Poveri e li porta a Sanremo. Vive una storia d’amore con Mita Medici. Eppure, anche questo momento di successi e apparentemente felice non è destinato a durare.

IL CARCERE E LA RINASCITA

Ben presto Califano torna a sentirsi in gabbia, si allontana dalla Medici e viene nuovamente arrestato per droga. Il carcere è per lui un colpo di grazia, ma anche un’occasione di rinascita. Franco riesce ad ottenere gli arresti domiciliari e, grazie all’aiuto del grande amico Mazzeo, torna a scrivere ed incide l’album ‘Impronte Digitali’. Un album che rimane la sua più grande eredità, il suo grande riscatto. Il film si chiude con un suo storico concerto organizzato al Teatro Parioli di Roma, una volta tornato in libertà.

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