INTERVISTA/ Martino Adriani: amo descrivere l’amore artificiale simile a una ‘Lampadina”

Last Updated: 1 Aprile 2023By Tags:

MusicaNews

(di Daniele Rossignoli) – Con ‘Lampadina’ il cantautore campano Martino Adriani affronta il tema della fine di un amore ed è per questo che la definisce “una canzone incazzata, beffarda e pungente. Nasce da una delusione -spiega l’artista intervistato da IlMohicano– e quindi alla base c’è del rancore. Si tratta però anche di un brano di liberazione e che essendo autobiografico ha avuto anche un effetto terapeutico. Parla della idealizzazione del partner, di una storia vissuta alla luce di un’alba ma che invece si è rilevata simile a quella di una lampadina. Una storia, quindi, più artificiale che reale”.

Nelle sue canzoni, spesso Adriani parla di amori che finiscono, in modo anche turbolento: “mi lascio ispirare spesso dall’amore che finisce, dal lato oscuro dell’amore. Mi viene più semplice raccontare quello che c’è di tossico in una relazione, di incomprensibile in un amore piuttosto che della bellezza del sentimento. Mi ha attratto sempre l’amore nella sua fase decadente”. ‘Lampadina’ fa parte del terzo album del cantautore ‘Occhi’ anche se lo stesso Adriani ama definire il suo genere musicale ‘post-cantautorale’: “Se il mio primo approccio in passato era stato un po’ più legato al cantautorato classico -spiega Adriani- già con il disco precedente ho cercato di esplorare orizzonti più alternativi. Con quest’ultimo album non rappresento un genere ben preciso e non riesco a collocarlo facilmente. E’ un disco pop con tante sfumature. Io vengo dalla scuola del cantautorato ma adesso sto cercando di toccare più generi”.

Ma chi sono oggi i cantautori nel panorama musicale italiano? “Dopo quelli che sono i ‘mostri sacri’ del cantautorato c’è stato un periodo di ‘silenzio’. Adesso -osserva- c’è una nuova ondata definita Indie che rappresenta i nuovi cantautori, che però sono estremamente diversi da quelli che erano i cantautori di una volta. Definisco quindi il mio genere post cantautorato perchè mi ritengo un po’ un ibrido tra i cantautori di una volta e quelli attuali”.

Ma il mondo della musica, con l’avvento della rete, osserva “è molto cambiato, è un mondo estremanente difficile, in cui non conta solo la gavetta, anche se questo è un termine ormai sconosciuto ai più. Con la rete si dà la possibilità di accedere a tutti, magari non sempre con l’approccio giusto. Io non ho iniziato prestissimo, avevo una ventina d’anni quando ho messo in piedi la prima band. La mia storia nasce dalle sale prove, da ore e ore a sudare, provare e divertirsi. Quella era una vera gavetta. Adesso -sottolinea- la gavetta sono i talent ma non è la stessa cosa”.

“I giovani si ritrovano immersi nel mondo della rete, dei social -prosegue- e sperano di arrivare al successo con un solo singolo, di fare il boom ma spesso avere anche cinquantamila ascolti su spotify non significa nulla. Ognuno adesso può permettersi di fare musica, con una semplice scheda audio, e questo è anche un fatto positivo ma genera fin troppa musica, ogni giorno escono centinaia di canzoni ma non ci sono più nemmeno i supporti fisici per ascoltarle. Per i giovani quindi -conclude- è molto difficile potersi affermare e per questo suggerisco loro di stare ben saldi con i piedi per terra pur non abbandonando le loro ambizioni”.

Tornando all’album, la cui produzione artistica è firmata Manuele Fusaroli e Michele Guberti, da gennaio Martino Adriani è in tour che prevede uno spettacolo che alterna esibizioni acustiche a momenti di esibizione solitaria in elettrico. L’esperienza che si vuole offrire al pubblico è intima, autentica e verace, con un’atmosfera che incoraggia l’interazione tra l’artista e gli spettatori. L’obiettivo è di creare un’esperienza musicale coinvolgente e appagante per il pubblico, che possa apprezzare sia la delicatezza delle esibizioni acustiche che la potenza delle performance.

“Sarà un concerto molto snello, uno spettacolo unplugged chitarra e violino, intimo e verace, che però vedrà anche qualche ‘sterzata’ elettrica in solitaria – racconta Martino Adriani – sono felice che ‘Occhi’ stia avendo dei buoni riscontri e ovviamente carico per questo nuovo giro che ci porterà in viaggio da nord a sud. Queste le prossime tappe del tour:  6 aprile – Bard House Club – Calcata (VT); 7 aprile – Kestè – Napoli; 12 aprile – Velvet – Roma; 14 aprile – Indigo – Perugia; 21 aprile – Oride – Pietra Ligure (SV); 5 giugno – Circolo Aurora – Firenze

 

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